FUTURO IMPERFETTO
di Massimo di Paolo – Le note e i comunicati dei rappresentanti politici, della minoranza e della maggioranza, inviate e riportate dalla stampa locale, danno in questi giorni il polso della situazione politica sulmonese. Tra ironia e critica si rasenta il dileggio, ma certamente il tutto appare drammaticamente ridicolo se si pensa alla situazione reale che si sta attraversando ormai da due anni e che fa impallidire il passato più oscuro. Certo è che il livello delle critiche, dei commenti e dei comunicati, di entrambe le parti, non fanno che aumentare il conformismo generale e foraggiano quel disinteresse che emerge nella cittadinanza sulmonese ormai privata di energie partecipative. L’ironia, il dileggio, la critica vuota sono forme di autodifesa per non dirsi la verità. Per nascondere le proprie responsabilità. Spesso sono come il canto dell’uccellino che ha imparato ad amare la propria gabbia. Canta; canta pensando di dire cose importanti non sapendo di esprimere solo il proprio malessere e il proprio risentimento. Ormai siamo al terzo stadio.Sindaco e “nuova” maggioranza, come palombari, cercano tracce di nuovi assessori in un mare buio come la pece. Volontari votati al sacrificio più che assessori, già pronti per indossare vesti salvifiche fatte di amore per la città, contributi da dare, risposte eroiche, perbenismi ipocriti e incenso come devozione alla causa. La metamorfosi è già avviata dopo il vuoto cosmico di questi ultimi mesi. I discorsi cominciano a filtrare trasferendo quella semplicistica illusione secondo cui una parte torna ad essere Unica e Giusta e l’altra Sbagliata e Pericolosa. Nella realtà non è cosi. È bene notare che da nessuna parte, e in primis dal signore che fa il sindaco, è stata riaperta una riflessione pubblica trasparente, di spessore sul programma da recuperare ed attuare (ammesso che esista!); o sul modello nuovo di amministrazione che dovrebbe subentrare. Un piano per nuove deleghe congruente con la nuova fase non è mai stato discusso o fatto. Senza parlare della “Visione” come qualcuno avrebbe detto. Il dibattito e le scelte che si stanno facendo stanno avvenendo sul nulla, su posti, su quadretti da riempire. Offendendo perfino gli elettori che hanno dato forza alla maggioranza e i cittadini tutti. La politica delle vecchie correnti. Una testa un posto. La politica del PD sulmonese è stata dura e ferma come pure quella di molti componenti del consiglio. Ma andrebbero riviste posizioni e significati politici. La Nannarone èaccusata di essere stata l’artefice della debacle per aver acceso l’innesco. Di fatto ha offerto uno dei pochi momenti di riflessione e approfondimento. Non gestito o gestito malamente da chi non ha le “palle” per cose complesse. Era una opportunità! I consiglieri Proietti sono stati persi per insipienza e per bugiardaggine acuta negando accordi, contributi e onorabilità: che non dovrebbe mai mancare quando si è mangiato sulla stessa tavola rimpinzandosi di voti. La forma è sostanza ma l’amministrazione di Sulmona sembra l’abbia dimenticato. Sarebbe stato bello poter leggere le relazioni degli assessori uscenti -mai presentate- tranne quella di Casciani. Era un atto dovuto, considerato il basso profilo politico raggiunto, renderle pubbliche visto che tutti si riempiono la bocca di cose fatte! Era una forma di noviziato per una politica che, si diceva, nuova e trasparente (sic)!
Certo che ad osservare attentamente si è toccato il paradosso. Come diceva il saggio: “quando cercherai di strappare la maschera al bugiardo farà di tutto per farla indossare a te”. Ma si sa le cose si vedono per come noi siamo e visioni diverse non fanno squadra.Quella che sta nascendo fa impallidire le note “saldature a freddo” di tempi passati. Si ostracizza il commissariamento per cosa? Per gli Schilipoti che spergiurano, o per i consiglieri da 50 voti, o per la mancanza di una leadership capace di definire le priorità per la città, o per assessori non in grado di confrontarsi con le dirigenze, o per un “8 a 8” che neppure ai rigori, dopo mesi di supplementari, porteranno a nulla. Le visioni sono state e restano distopiche, incubi politici; futuri imperfetti. Le cose non cambiano le promesse ancora tradite. Parafrasando Trilussa, a Sulmona c’è ancora chi mangia mezzo pollo, chi ne mangia tre e chi aspira a mangiare tutto il pollaio.
Ma nonostante tutto si continua a vivere di speranza.
Ma scusate era certo che andava via ora ha ritrattato tutto ? Ma come si fa ad andare avanti ? È’ un ordine di Fina al PD o ci sono accordi in corso? Gira e gira Gerosolimo li salverà !!!!!
Sembra che non ci siano assessori disponibili quelli che ci sono inesperti prime esperienze !!!
Il PD sembra che riesca a dare una terna decorosa!
A casa occorreva andare .
Dice che vanno 8 a 8 e poi si vedrà!
Certo una vergogna non un pensiero per quello che è successo. Io ho votato Di Piero ma la delusione è immensa. Consigliato da chi ? Chi lo ha fatto candidare ? Buono a parlare a parlare senza fare altro
Parlano parlano con rammarico è maldicenza verso chi ha avuto il coraggio di dire che le cose non funzionavano. Cantano cantano con rammarico verso quelli che hanno avuto il coraggio di fare osservazioni concrete. Comunistelli convinti che per amministrare basta discutere!
La speranza è finita come a Gaza.
Ora ci vorrebbe del lavoro serio e non c’è tempo per formare i nuovi amministratori così si dovrà sopportare i soliti mangiatori di pollai provinciali.