NANNARONE COME LO SPETTRO DI BANCO SULLE NOTTI DI LA GATTA E D’ALOISIO…

di Luigi Liberatore – Lo sappiamo. La politica è fatta di  dichiarazioni e repliche, di battute e controbattute, di offese e ritorsioni, poi di arretramenti e scuse. Quando lo spessore degli attori è sottile, tutto può finire a querele reciproche, includendo perfino i cronisti che si infilano nelle analisi o nella esposizione delle vicende. Sulmona in questo momento rappresenta un laboratorio attraente per noi, vivace e tutto sommato ai margini della giudiziaria, ma in lontananze siderali dalle esigenze di un dibattito serio e di sostanza per riassegnare alla città un governo credibile, affidabile e soprattutto certo. Ritengo superfluo, stancante, anche irritante tornare sui fatti che hanno portato il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, a dare le dimissioni al termine di un percorso breve di due anni, dove per noi è difficile bilanciare ragioni vantate e torti subiti. È impossibile abbracciare una serie di avvenimenti che stanno portando a una soluzione della crisi politico-amministrativa di Sulmona, per cui io mi fermo a una valutazione, seppur effimera, o se volete scherzosa, dello scontro polemico che oppone i consiglieri Nannarone, La Gatta e D’Alosio, tutti di estrazione di quella sinistra che non ha finito di crocifiggere ancora il sindaco. Farisei. Non ci dobbiamo dimenticare che il consigliere Teresa Nannarone ha acceso la miccia tanto tempo fa uscendo da Pd per scardinare, non senza ragioni, il prepotere del vice sindaco e segretario del circolo, Franco Casciani. Nannarone ha aperto il baratro, non ci sono dubbi. Tuttavia ha affidato al sindaco, col quale non ha interrotto i legami di rispetto ed amicizia, il potere-dovere di chiudere ogni rapporto pur di non arrivare al commissariamento di Sulmona. E sembra che Gianfranco Di Piero ci stia riuscendo, non si sa, tuttavia, con quali esiti. Intanto si sono inseriti in questo racconto, il consigliere La Gatta del PD, e il pentastellato D’Alosio, prendendo d’assedio proprio Teresa Nannarone, che timida non è, la quale ha risposto per le rime. Se avessi potuto dare un consiglio alla Nannarone, di cui non ha bisogno, le avrei detto di non replicare. E avrei suggerito a La Gatta e D’Aloisio, personaggi minori di questo romanzo, di  starsene zitti e buoni per non finire vittime, come nel Macbeth di Shakespeare, dello spettro di Banco. Di passare notti, cioè, sotto l’affanno incombente di Teresa Nannarone…

4 thoughts on “NANNARONE COME LO SPETTRO DI BANCO SULLE NOTTI DI LA GATTA E D’ALOISIO…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Available for Amazon Prime