ORSO MARSICANO VERSO LA RIPRODUZIONE ASSISTITA, OIPA: NO AL “RISCHIO TRENTINO”
L’Organizzazione Internazionale Protezione Animali esprime la sua preoccupazione per la proposta di “riproduzione assistita” per l’orso bruno marsicano col fine di eliminare il rischio di estinzione. ll Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga infatti ha approvato una convenzione con diversi partner italiani e stranieri per sviluppare una serie di interventi volti a supportare la formazione e il consolidamento di metapopolazioni di Orso bruno marsicano e la loro diffusione nell’Appennino centrale. L’OIPA ha evidenziato la sua perplessità in merito: “Se in Trentino gli orsi sono troppi e alcuni amministratori purtroppo puntano all’abbattimento, il Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga vuole ricorrere alla “riproduzione assistita” per aumentare il numero di orsi marsicani”, e continua “Ci chiediamo se questo non determinerà poi una densità tale da creare poi problemi di convivenza con le popolazioni locali con eventuali conseguenze sulla pelle degli orsi, come accade purtroppo in Trentino a causa di una gestione che finora assai poco ha adottato misure preventive atte a realizzare una serena coabitazione con i plantigradi. Auspichiamo che tale progetto si svolga in maniera oculata e che abbia la priorità di tutelare non solo la specie ma anche i singoli esemplari.” conclude. Uno dei partner principali di tale progetto, è l’Università spagnola di Leon, che fornirà servizi di formazione veterinaria applicata all’orso bruno, in particolare, attraverso il suo gruppo di ricerca ITRA ULE (Tecniche di riproduzione assistita) e condividerà le competenze accumulate in più di venti anni di manipolazione di orsi bruni; l’obiettivo di tale iniziativa, approvata dal consiglio direttivo il 18 ottobre, è quello di “promuovere la massima diffusione del popolamento di Orso bruno marsicano lungo la dorsale appenninica preservandone, nel contempo, l’integrità e il prezioso patrimonio genetico di cui è portatrice”. Partner del progetto sono la Società Italiana per la Storia della Fauna “Giuseppe Altobello” di Baranello, Campobasso, la Società Cooperativa COGECSTRE di Penne, l’Università degli Studi di León e l’Università Cattolica di Lille.
Lasciamoli semplicemente vivere in pace
Sonk contraria lasciamo che a riprodursi ci pensino gli stessi orsi che contrariamente agll:uomo lo sanno molto bene questa iniziayiva malsana riuscira solo ad incrementare le uccisioni degli stessi orsi che prima li facciamo riprodurre artificialmente eppoi siccome saranno una minaccia per la vita dell’uomo etc etc verranno in qualche modo abbbattuti questa iniziativa come sempre è solo una questione di soldi un ennesimo escamotage per lucrare sulla pelle di orsi e di persone ignoranti bravi e sempre complimenti per la vostra sete si denaro
Che schifo…..ma lasciamo fare alla natura. Si brutalizza ogni specie in nome della ‘sperimentazione’ . Ogni attuale azione umana è sempre meno etica e non rispecchia alcun ordine funzionale. In pratica la stessa vita dell’ uomo su questa terra comincia a non avere un senso. E dove non vi è un senso dell’ ordine, una disciplina…. è il pieno caos, la deriva. Davvero non sappiamo dove stiamo andando, sfruttando male i nostri tempi, gli unici della storia conosciuta in cui non stiamo creando niente. Siamo nell’ era del pensiero sterile.