SEGNO ZODIACALE? BILANCIA

di Massimo di Paolo – È il primo segno zodiacale della stagione autunnale-invernale quando la luce cala presto e le ombre diventano scure. Il giorno fortunato il venerdì. Forse questo conferma l’Anno Nero che sta caratterizzando l’amministrazione Di Piero. Il dialogo politico in corso è vago, alla ricerca di una soluzione, di un equilibrio. Ma le bilance oscillano, vivono di indecisione e risentono molto dei giudizi altrui. Il confronto politico sulmonese ha perso ogni forma di orientamento, è diventato inconsistente, ambivalente poggiando su due bracci instabili. Ambivalente negli intenti e nei contributi dei primi attori. Il mago Horus direbbe che persistono gli aspetti difficili, ma occorrerebbe frenare i perenni rancori, la vanità e l’erudizione spesso fuori luogo. L’ossessiva ricerca della stabilitàdovrebbe privarsi di quella tendenza alla manipolazione e alla difficoltà di riconoscere, negli altri, valori e capacità.

Un primo dato: la questione dell’amministrazione sulmonese è innanzitutto una questione di persone e poi di politica. Quello che più di ogni cosa sta impressionando la città è la rappresentazione della politica come “arte di far credere” cose, principi, cause, fatti, che galleggiano nella menzogna e nel tornaconto; una realtàsconosciuta al cittadino e all’elettore.

Il secondo aspetto è dato dal fatto che l’amministrazione tutta, e i gruppi consiliari, hanno perso la sintonia con la Città confondendo, troppo spesso, il concetto di responsabilità con quello di trasformismo. È una questione di persone si diceva; ed è facile pensare ai quattro capponi di Renzo che, presi dalle proprie velleità, non hanno chiara la realtà che li porta alla probabile morte.  Si “beccano” consiglieri, assessori; la minoranza e la maggioranza, si accusano degli insuccessi cercando di sfuggire alle singole responsabilità, dilatando i propri pregi in contrapposizione con i difetti e gli errori altrui, cercando di chiamarsi fuori anche se, come i capponi di Renzo, tutti sono nella stessa condizione. La metafora per dire che la politica, anche a Sulmona, è il regno del possibile che non conosce e riconosce l’umiltà, il bene comune e non sa immaginare il futuro. Ma soprattutto non conosce la coerenza che, ogni scelta fatta in scienza e coscienza, deve mantenere. A fronte di una esperienza conclusa e a fronte di una evidente e ingiustificabile incapacità governativa, a Sulmona si è aperto il gioco del “cerino”.

Il percorso del cerino

Un tentativo per avere l’ossigeno e ridare vita a una coalizione moribonda penosamente priva di compattezza di idee, capacità di programmazione e di metodo di lavoro. Ma chi deve esporsi, fare delle scelte, decidere? Giunta nuova, profili assessorili, deleghe; cacciate, espulsioni o sostituzioni di assessori; organizzazione del lavoro, controllo, valutazione, assegnazione di priorità ecc. ecc. La “bilancia” da sola, proprio per la problematica dell’oscillazione, non potrà farlo o non lo sa fare. Tutti ne sono consapevoli. Tutti sono stanchi e privi di quel senso di appartenenza che è il minimo per dirsi squadra. Certo siamo nella fase che somiglia sempre di più al calciomercato, con la differenza che l’onorario, il baratto per l’ingaggio resta segreto. Ma di un profilo di squadra robusto e certo occorre fornirsi. Una squadra in grado non solo di immaginare i dieci punti per mettere al bracciola “fascia tricolore”, come nelle vecchie scuole elementari, ma in grado di proporre una rinascita operativa forte e potente per dominare e governare la crisi, per uscire dal “cul de sac” che si è stati in grado di raggiungere.

Le posizioni: continuano a volare gli stracci con toni non certo da quaresima tra il PD e la Nannarone, che allo stato attuale non riesce a chiarire in modo evidente collocazione, desiderata e futuro posizionamento. La storia recente l’aveva assunta a figura di prima “dissidente” in ambito comunale, una sorta di “Antigone”in grado di bonificare dissonanze e inconsistenze in ambito politico e amministrativo. Successivamente la realpolitik da prossima campagna elettorale ha confuso la rotta che ormai appare correlata a troppe incertezze. Un peccato. La posizione originaria era forte trasparente e coerente. Oggi “Antigone” appare più sfumata, avvolta dalle nebbie. I piatti della bilancia sono tornati così ad oscillare per le posizioni contrapposte assunte dal PD e dall’ex presidente di circolo.

Forte instabilità politica ed amministrativa; passata, attuale e certamente futura. La minoranza ha espresso la politica più brutta e inconsistente di questi ultimi dieci anni. Priva di studio, unità di intenti, contributi di spessore che potessero definire e mettere in evidenza i limiti veri, oggettivi, emersi nella conduzione dell’amministrazione. Inoltre, l’ambivalenza nel prendere  posizioni e nel dare contenuti certi al confronto, ha fatto naufragare ogni valore di ruolo e di funzione. La “questione mensa” e l’etica pubblica sono sparite dal dibattito. Abbiamo scherzato, ogni riferimento nel silenzio e nella sabbia, volevo dire: tutti con la testa sotto la sabbia.

Anno Nero si diceva, e appare ormai inutile ricucire mettendosi cerotti sull’anima. Il cerino non lo vuole nessuno, o meglio, nessuno è capace di tenerlo.

3 thoughts on “SEGNO ZODIACALE? BILANCIA

  • Vero sono pezzi da leggere con cura ma vivaddio !! Un pò di qualità e di serietà in un mare di indifferenza.

  • Lorenzo dici sempre la stessa solfa!!
    Invece sono belle le analisi occorre solo leggerle !!!!!

  • Neanche te sai tenere il cerino ma un po’ di nomi e di informazione su cosa stanno tramando e sbagliando potresti fare invece di scrivere poesie.

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