DEVE RESTITUIRE ALL’INPS 200 MILA EURO, UNA PENSIONATA SI SENTE MALE MA SI TRATTA DI UN ERRORE
Quando ha letto la lettera che gli era stata spedita dalla sede Inps di Sulmona, il suo cuore già provato da un intervento clinico avuto in passato, ha avuto un sussulto procurandole un leggero malore: nelle lettera c’era scritto che entro 30 giorni doveva restituire la modica cifra di 212,687,73 euro, percepiti indebitamente. “A seguito di verifiche è emerso che lei ha ricevuto per il periodo dal 17 maggio 2022 al 31 luglio 2023, un pagamento non dovuto. Dovrà provvedere al pagamento di tale somma utilizzando l’avviso di pagamento pago PA”. Naturalmente si era trattato di un errore. Anche perché la donna che ha 75 anni e fa la badante, in un anno o poco più, non avrebbe maI potuto percepire a titolo di indennità di disoccupazione una cifra così elevata. “Non è concepibile per un ufficio importante come quello di Sulmona, recapitare simili lettere agli utenti”, affermano dal patronato di Sulmona. “La donna doveva restituire circa 3 mila euro che ha già provveduto a riconsegnare versando la cifra richiesta alla sezione Inps dell’Aquila. Un errore davvero madornale che è possibile giustificare solo con l’estrema precarietà in cui sono costretti a lavorare i pochissimi dipendenti in organico nella sede di Sulmona che da sede distrettuale è stata ridotta a pochi più di un ufficio di periferia”. Al momento dell’inaugurazione della sede di Sulmona in organico c’erano 79 dipendenti, oggi negli stessi uffici ci lavorano 13 persone costrette a turni di lavoro massacranti con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.