LE BOMBE NON FERMANO COLONICO, RIAPERTO IL LOCALE IN ECUADOR
Ha già riaperto ai clienti il Sabore mio, il ristorante dello chef sulmonese Panfilo Colonico finito nuovamente nel mirino dei malviventi. L’altra sera il locale, uno dei più rinomati di Guayaquil la città ecuadoriana considerata tra le meno sicure dell’America Latina, con un alto tasso di criminalità, è stato oggetto di un attentato con il lancio di tre bottiglie molotov contro l’ingresso del ristorante. Fortunatamente non ci sono stati danni alle persone e sono stati piuttosto contenuti anche per quanto riguarda la struttura: la porta d’ingresso già sostituita e i muri esterni anneriti dal fumo prodotto dalle fiamme prodotte dalle bottiglie incendiarie. Al momento nessuno ha rivendicato l’azione criminale tanto che la polizia locale ancora riesce a raccogliere gli indizi giusti per arrivare a scoprire gli autori ma soprattutto i mandanti dell’attentato. Nonostante l’azione sia stata ripresa da quattro telecamere e i malviventi abbiano lanciato le molotov con il volto scoperto. “Già il giorno dopo l’attentato abbiamo riaperto il ristorante”, afferma Panfilo Colonico. “Fermare l’attività non avrebbe avuto alcun senso, anche per rispetto dei miei collaboratori e dei tanti clienti che ogni giorno vengono a trovarci. La sezione speciale della polizia sta proseguendo le indagini, ma anche loro sono meravigliati dal fatto che nessuno abbia ancora rivendicato l’attentato o abbia fatto qualche richiesta di denaro. Il fatto che non ci sia stato nessun contatto, né telefonicamente né con messaggi cartacei per la polizia è una cosa davvero strana. Mi hanno detto di aspettare qualche altro giorno è molto probabilmente qualcuno si farà sentire. Al momento non riescono a capire chi possa essere stato. Di sicuro non è una bella situazione per lo chef sulmonese che dal mese di giugno, dopo essere stato rapito ed essere stato liberato dopo il pagamento di 200 mila dollari, è finito nel mirino di una banda di malviventi che gli stanno rendendo la vita molto difficile. Dopo essere diventato una star nella ristorazione e anche nel mondo delle Tv locali, Colonico è considerato un imprenditore facoltoso. Ed è per questo, anche in virtù della difficile situazione che si sta vivendo in Ecuador in questo momento, con la polizia che non riesce a tenere sotto controllo le bande armate e a garantire la sicurezza ai cittadini che lo chef sulmonese è considerato una delle prede più ambite dal mondo della malavita locale. “In un primo momento ho pensato di trasferire il mio ristorante in un’altra parte della città più sicura del quartiere dove stiamo adesso”, aggiunge Colonico, “ma scappare non servirebbe a nulla perché chi vuole farti del male verrebbe a colpirti anche altrove. Qui la gente è i clienti ci vogliono bene e la dimostrazione è che il ristorante si è subito riempito, già dal giorno dopo dell’attentato. Resteremo qui, nella speranza che la città torni ad essere più sicura”.
È meglio se sta’ lì perché a Sulmona si muore di cancro e diossina per colpa del Cogesa, la sua discarica e la magistratura inefficiente.