STRADALE PRATOLA, ACCOLTO L’ULTIMO RICORSO: TUTTI I POLIZIOTTI TORNANO IN SERVIZIO
Il Tribunale del Riesame dell’Aquila ha accolto questa mattina l’ultimo dei dieci ricorsi depositato dall’agente della Polizia Stradale di Pratola Peligna, Beniamino Del Rosso, per il tramite del suo avvocato, Mauro Maiorano. Tutti e dieci tornano, dunque, in servizio. Nella maxi inchiesta sono coinvolti 19 uomini in divisa, per 10 dei quali il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona aveva applicato la misura cautelare interdittiva della sospensione del servizio. Misura che il Riesame ha revocato per tutti e dieci i ricorrenti. Un ribaltone pieno in fase cautelare, aspettando l’eventuale ricorso in Cassazione o le richieste del Pm al Gip. “Il motivo concernente l’insussistenza di esigenze cautelari e il difetto di motivazione sul punto è fondato se si considera che il Gip ha redatto una sorta di motivazione cumulativa, senza dare conto degli specifici elementi sui quali ha fondato il giudizio cautelare”- scrivono i giudici aquilani nell’ordinanza. Nello specifico l’agente sarà posto in quiescenza nel 2024. Le accuse a vario titolo sono truffa e falso ai danni dello Stato, peculato, furto, omissione d’atti d’ufficio, omissione di soccorso e interruzione di pubblico servizio. In tre anni d’indagini, dal 2019 al 2022, svolte tramite intercettazioni ambientali e telefoniche, gps e telecamere, i poliziotti avrebbero abbandonato il posto di lavoro per dormire in auto o intrattenersi in alcuni esercizi commerciali mentre erano in servizio. Approfittando della propria posizione tre di loro avrebbero rubato beni di tenue entità patrimoniale in una stazione di servizio. Altri avrebbero inoltre utilizzato auto di servizio per fini privati e, sempre secondo l’accusa, avrebbero omesso di svolgere rilievi in un sinistro stradale e di prestare soccorso ad un veicolo in panne. Tuttavia il Riesame ha riconsegnato il tesserino ai dieci poliziotti.
Ma è mai possibile che chi ha condotto tre anni di indagini, si sia sbagliato per tre anni? Per tre anni si sia accanito senzaotivo contro TUTTI i coinvolti? Che tre anni di prove documentate, siano prove che non portano a nulla?
Nascondere la polvere sotto al tappeto per salvare la faccia? Di questo si tratta? Vergognoso? Molto peggio, mortificante per chi presta il suo servizio onestamente.
Poveri noi cittadini perbene.