EREDITÀ CONTESA A PRATOLA, LE NIPOTI DELL’ANZIANA NON POSSONO COSTITUIRSI NEL PROCESSO CIVILE

Le sorelle E. S. e G.S. non possono costituirsi parte civile.  Lo ha deciso il giudice del Tribunale di Sulmona, Irene Giamminonni, che ha dichiarato con apposita ordinanza il difetto di legittimazione delle due donne di Pratola Peligna, congiunte di terzo grado di una 90 enne, residente nella cittadina peligna, che risulta persona offesa nel procedimento penale per circonvenzione d’incapace attualmente in corso. Il giudice ha fissato per il 15 novembre la visita domiciliare a casa dell’anziana e per il 6 dicembre l’udienza per la comparazione della parti al fine di nominare l’amministratore di sostegno. “Le stesse non sono legittimate ad intervenire nel procedimento non rientrando tra i soggetti a cui l’ordinamento conferisce il potere di attivazione”- scrive il giudice civile nell’ordinanza. Intanto oggi riprende l’incidente probatorio davanti al giudice per le indagini preliminari, Alessandra De Marco, nel corso del quale si conferisce l’incarico ad un nuovo perito, Mario Di Napoli. Secondo l’accusa costruita nel filone penale dell’inchiesta, l’anziana sarebbe stata circuita dai suoi cinque nipoti e parenti, finiti sotto la lente della magistratura che aveva aperto un fascicolo a seguito della denuncia-querela depositata dall’erede indicata dall’anziana, una 38enne di Pratola Peligna, figlia della dirimpettaia che la accudisce da anni. La nomina, che sarebbe stata suggellata davanti ad un notaio, risale all’ottobre 2021. Dal giorno del trasferimento dei risparmi presso un istituto di credito, dove lavora uno degli indagati, i nipoti si sarebbero dati da fare per incassare i soldi con uno stratagemma. La Procura della Repubblica, a quel punto, ha iscritto cinque persone sul registro degli indagati e ha chiesto ed ottenuto l’incidente probatorio per cristallizzare il quadro delle accuse. Nel primo esame sarebbe emerso l’affievolimento della capacità di intendere e volere della donna. Nel frattempo la 38enne individuata dall’anziana come sua erede, ha integrato la querela, chiedendo alla Procura di accertare l’ipotesi di omissione di controllo da parte della banca dove erano stati trasferiti i risparmi in qualità di soggetto giuridico. Nel frattempo si è aperto il filone civile della vicenda giudiziaria. Due delle nipoti indagate si sono opposte alla nomina dell’amministratore ma non potranno costituirsi in giudizio. Ora giudice e magistrato, per decidere sul caso, dovranno andare a casa dell’anziana a constatarne le condizione e decidere sul ricorso presentato dal fratello della donna per l’individuazione dell’amministratore di sostegno.

One thought on “EREDITÀ CONTESA A PRATOLA, LE NIPOTI DELL’ANZIANA NON POSSONO COSTITUIRSI NEL PROCESSO CIVILE

  • che strano anche 5 anni fa, due sorelle,a pratola, avevano sottratto € 450.000 ad una loro parente,poi intervennero altri eredi piu vicini come grado di parentela e dovettero restituire il tutto, una banca era stata segnalata per qualche irregolarità nella assegnazione di questa ingente somma,..mah…chissà..

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