PACENTRO, PARLA L’EGIZIANO ESCLUSO DALLA CORSA DEGLI ZINGARI
Era rimasto in silenzio dopo essere stato escluso dalla corsa degli zingari di Pacentro che aveva vinto lo scorso anno battendo tutti i suoi avversari. Ora Andrea Mohamed, originario dell’Egitto ma da anni residente a Sulmona, ha deciso di parlare per spiegare quello che è accaduto e quello che personalmente pensa su quel giorno, quando gli organizzatori si sono rifiutati di iscriverlo alla corsa impedendogli di difendere la vittoria dell’anno precedente solo perché i suoi amici indossavano una maglietta giudicata non consona alla manifestazione. “Scusate per il ritardo, volevo dire la mia per quanto riguarda la corsa degli zingari svolta pochi giorni fa”, è l’incipit della lettera che Andrea Mohamed ha postato sulla sua pagina social.
“Inizio dal fatto delle magliette indossate dai miei amici (che io NON INDOSSAVO) solo per supportarmi (cosa che trovo piu che normale) e credo la scrittura non offendeva nessuno (tradizione,religione). Loro erano consapevoli che la montagna non era il Morrone, ma che così faceva la rima. Voglio ringraziare tutti i miei amici perché loro non hanno nessuna colpa, loro sanno tutti i sacrifici che personalmente ho affrontato per dare il meglio di me nella corsa che con ansia aspettavo da tempo, cosa che fanno amche i ragazzi di Pacentro ogni anno, e non avremmo mai pensato che per colpa di quella maglietta venivo squalificato. Non sono qui per rimproverare a nessuno, anzi vorrei ringraziare tutti coloro che mi sono stati vicini e che sono stati tantissimi ma che non ho potuto rispondere a tutti (perdonatemi).
Ci tengo a precisare che appena ho ricevuto la chiamata dalla parte degli organizzatori dove dicevano che le magliette dovevano essere tolte, i miei amici lo hanno subito fatto, dopo di questo mi è stato detto che potevo procedere ma quando sono giunto al posto dell’iscrizione mi hanno detto che ero squalificato, e anche ad un amico mio gli è stato impedito di partecipare alla corsa poiché era un mio amico. Sono ancora molto deluso dal fatto che non riesco a trovare ancora una spiegazione giusta per aver meritato la squalifica.
Apprezzo molto il gesto di solidarietà di MAURO ONESTI che non ha partecipato alla corsa, anche se l ho pregato di farlo ma avrei fatto anche io la stessa cosa.
Per tutti coloro che mi aspettavano in cima alla salita, vedermi correre, ci rivediamo presto in altre occasioni.
Grazie a tutti
Viva la Madonna di Loreto
Viva la corsa degli zingari.
Nonostante le minacce di querela di alcuni organizzatori , penso che ognuno abbia la propria legittima idea rispetto all’accaduto e che abbia diritto di esprimerla, nel rispetto delle parti. La squalifica appare ingiusta e non supportata da alcun regolamento. Sembra più un tentativo di far restare il vincitore tra le mura domestiche. Certo, la partecipazione dovrebbe essere mossa da devozione, ma del resto nessuno può indagare l’animo delle persone o interrogarlo sul proprio credo. A questo punto aprirei le iscrizioni a chi , nel tempo , abbia partecipato concretamente alle tradizioni religiose e culturali del borgo, in modo da non farla diventare una gara podistica a cui potrebbe partecipare qualunque sportivo non devoto !