GLI EREDI DI PICINI E PALLOZZI STRONCANO IL MUSEO DEL REALISMO
Gli eredi di Gaetano Pallozzi e di Italo Picini stroncano il museo italiano del realismo. In una lunga lettera in cui, partendo dallāannullamento da parte del Comune di Sulmona, della delibera di adesione al Mir, il nipote di Italo Picini, Marco, ripercorre lāintera vicenda che ha portato prima allāidea del progetto e poi al cospicuo finanziamento elargito dalla Regione di 300 mila euro in tre anni. Oggi il progetto, in dirittura dāarrivo, rischia di arenarsi proprio dopo la dura presa di posizione degli eredi di Picini e Pallozzi, che minacciano di non autorizzare lāesposizione nel Mir delle opere dei due artisti sulmonesi, che dovrebbero costituire la parte più importante del museo.Ā Di seguito la lettera integrale in cui Marco Picini mette una pietra tombale sul Mir, almeno su quello che dovrebbe essere diretto dallāarchitetto Raffaele Giannantonio.
Alla luce di quanto accaduto in merito allāannullamento della delibera di adesione del Comune di Sulmona per il Mir, āmuseo italiano del realismoā, ritengo sia necessario ricostruire la vicenda, dando alcuni spunti di riflessione ai consiglieri comunali, che nella prossima seduta dovranno deliberare in merito.

Nellāestate del 2019 ho avuto modo di interfacciarmi con il giornalista del Corriere della Sera, Dottor Giuseppe Guastella, per rappresentargli lāidea di pubblicare un articolo sulla figura di mio zio nel prestigioso quotidiano dove egli collabora.
Nellāintervista con il critico dāarte lāOn. Vittorio Sgarbi oggi sottosegretario alla cultura, dopo lāapertura a Sulmona della pinacoteca di āItalo Piciniā lanciò lāidea di realizzare a Sulmona un museo del Realismo, che non ĆØ presente nel territorio italiano partendo dai paesaggi di Italo Picini e coinvolgendo altri artisti locali e nomi importanti e di prestigio nel panorama nazionale.
Successivamente sono stato intercettato da rappresentanti della Lega di Sulmona i quali, condividendo lāidea di realizzare un museo sul realismo a Sulmona, si sono fatti a sua volta promotori della costituzione di una fondazione, la fondazione āItalo Piciniā finalizzata alla realizzazione del museo. Un incontro fu organizzato in uno studio notarile a Sulmona per iniziare questo percorso.
Dopo questa interlocuzione e dopoĀ un accordo generale non ho avuto più alcuna notizia in merito alla progettualitĆ che avevamo condiviso. Solamente nel 2020 ho appreso, tramite una testata giornalistica locale, che cāera stato un incontro a Roma dal Prof. Sgarbi accompagnati dal Prof. Raffaele Giannantonio.
Qualche mese dopo fu organizzata presso la comunitĆ montana una riunione, sponsorizzata dalla consigliera regionale della lega Antonietta La Porta, ed il Prof. Raffaele Giannantonio che minacciò non gradendo la mia presenza, di non tenere la conferenza. Signorilmente, per non creare problemi, evitai di partecipare allāincontro a cui ero stato regolarmente invitato.
Da quel momento in poi il sottoscritto non ĆØ stato più informato sui fatti, nonostante fossi il discendente del pittore Italo Picini che, insieme allāaltro pittore locale Gaetano Pallozzi, dovevano essere al centro del museo del Realismo di Sulmona con le proprie opere.
Nel dicembre 2022 nel bilancio del consiglio regionale sono poi stati stanziati, ma ovviamente non ancora erogati, 100.000 ā¬Ā allāanno (finanziamento triennale) per il Mir, tuttavia non si ĆØ ancora compreso cosa effettivamente sarĆ il Mir e come verrĆ gestito.
Pertanto, avrei delle domande da porre, in primis alla consigliera comunale nonchĆ© regionale Antonietta La Porta della Lega, e successivamente al Sindaco di Sulmona. Chiedo dunque ai sopra citati rappresentati istituzionali di essere reso edotto sul motivo per il quale ĆØ stata individuata la comunitĆ montana come luogo per il Mir. La domanda fa riferimento in particolare al fatto che la comunitĆ” montana ĆØ un ente in liquidazione e peraltro gli spazi non appaiono pienamente conformi agli standard per un museo. Tuttavia, qualora si volesse adibire la comunitĆ montana a museo ovviamente sarebbero necessari diversi lavori, quelli sulla sicurezza disciplinati dal decreto legislativo 81/2008 e s.m.i e sullāabbattimento delle barriere architettoniche.
Alla luce di queste considerazioni saranno sufficienti i fondi regionali stanziati ? dato che ai lavori necessari per lāadeguamento della struttura si dovranno aggiungere i costi di gestione, ad oggi indefiniti e indefinibili.
Siete certi che gli eredi degli artisti Picini e Pallozzi non coinvolti in questo progetto metteranno a disposizione le loro opere ?
Quali quadri verranno messi nel Mir e a quale costo? Su questo potrebbe rispondere sicuramente anche lāOn. Vittorio Sgarbi che di certo ha una visione più chiara sugli effettivi costi di realizzazione, gestione del museo e sullāacquisizione delle opere.Ā
Ovviamente censuro e mi auguro che non venga autorizzato, anche dallāamministrazione comunale, lāutilizzo dei quadri di Italo Picini, di Gaetano Pallozzi presenti nella Pinacoteca comunale, in quanto si tratterebbe di una mera traslazione di quadri da un posto ad un altro e quindi uno specchio per le allodole a differenza del tanto decantato e sperato Mir.
Chiedo anche se la consigliera regionale La Porta e la Lega fossero a conoscenza di tutte queste problematiche, se sƬ sarei curioso di sapere come intendono affrontarle.
In ultimo, vorrei conoscere le motivazioni che hanno portato a coinvolgere il Prof. Giannantonio alla realizzazione del Mir, forse per risultati ottenuti come Presidente del comitato tecnico scientifico per āSulmona capitale della culturaā? oppure per la direzione che gli ĆØ stata affidata di āSpazio Ovidioā, chiuso e aperto lo stesso giorno?
Per tutte le motivazioni espresse, chiedo che il Sindaco riveda, non solo tecnicamente attraverso annullamento in autotutela della delibera per lāadesione alla fondazione del Mir, la sua volontĆ di aderire al progetto del museo, fallace nelle sue fondamenta, che cosƬ strutturato risulta essere uno spot elettorale, piuttosto che un museo del realismo.
Auspico ed invito tutti i consiglieri comunali, che dovranno esprimersi in merito sulla questione nel prossimo consiglio comunale, ad approfondire le tematiche che ho posto e ad agire con coscienza e responsabilitĆ , evitando un inutile sperpero di risorse pubbliche andando a creare il museo dellā āirrealismoā.
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