LA RIMOZIONE DELL’INSEGNA PACIFICO, UNO SFREGIO ALLA CITTÀ DI SULMONA
di Luigi Liberatore – Ecco, una prima mediocrità della Soprintendenza è quella di aver considerato l’iscrizione “Riccardo Pacifico” alla stregua di una insegna qualsiasi. E forse lo era inizialmente; tuttavia quella iscrizione sulla facciata di quel palazzo sul quale ogni mattina, ogni sulmonese, per quasi un secolo, dava una occhiata prima di partire o di rientrare, si era affrancata dal rappresentare una semplice insegna. La seconda mediocrità di un ufficio nazionale come quello che ha disposto la rimozione della scritta, cioè della Soprintendenza, è rappresentata dalla motivazione per cui è stato cancellato quasi un secolo di storia. Non sto qui a ripetervi quelle quattro frasi scritte in agghiacciante burocratese, dalle quali si capisce che la Soprintendenza andasse alla ricerca (che scusa infantile) di altre componenti sottostanti alla scritta. Come se quella scritta potesse nascondere beni storicamente preziosi rispetto alla “Riccardo Pacifico”. Riesco a sorridere, con tutta l’indignazione di ogni cittadino di Sulmona, per la leggerezza con la quale l’ufficio pubblico abbia inteso procedere contro quella scritta, facendo polvere di una intera vita. Mica quella di Riccardo Pacifico, cui sono legato da ricordi giovanili, ma della stessa città di Sulmona. È stato ed è uno sfregio. Ma poi mi rifaccio ad una espressione del filosofo cattolico, Jacques Maritain, il quale, scrivendo al pontefice Paolo VI, disse: “Dio ha creato per la nostra civiltà angeli che non aveva previsto”. Come quelli, custodi, della Soprintendenza di Sulmona.
Il giornalista nn ha cose più importanti da scrivere…lo ha già dimostrato in altri articoli ,..pensa che tutto ruoti intorno alle sue valutazioni…ai suoi ricordi.
Lo sfregio è il Cogesa e la discarica che sta avvelenando l’ambiente e i suoi cittadini !!!!
Smettiamola con scemenze e concentrati che tanti turisti stanno degustando la puzza di spazzatura decomposta in Piazza Garibaldi !!!!