LA DI GIROLAMO SARÀ POLVERE DI STELLE MA SULLA MARELLI È MOLTO MEGLIO DEL PD

di Luigi Liberatore – La senatrice dei 5 stelle, Gabriella Di Girolamo, non ha un motivo, ma dico uno, per apprezzare un mio commento o una mia riflessione. Non sono stato mai tenero politicamente sui suoi percorsi, per una questione di appartenenza ad un disastroso movimento che l’ha elevata al massimo della rappresentanza, resa fragile nella vacuità del suo procedere non tanto per sé quanto per la soccombenza a quel partito. È autorizzata a dire di me tutto il male possibile, e anche di più per il noto principio della reciprocità. Il preambolo mi è utile questa volta per dire che mi è piaciuto il suo intervento sulla questione della MARELLI, una voce per gli operai, per i sindacati, per la città di Sulmona per la quale, l’azienda, è ancora il simbolo antico di un territorio sul quale, tuttavia, si sta addensando la dissolvenza industriale. La senatrice non ha prospettato soluzioni, d’altronde non possiede poteri né appartiene ad esecutivi, comunque ha sollevato un velo di dolore per la MARELLI, una questione sfuggita al partito democratico. Mi sono chiesto: ma ai cancelli dell’azienda, posto che potesse anche essere presente Gabriella Di Girolamo, non dovevano starci quelli del PD seppur in camicie a mezze maniche? Il segretario regionale, quello provinciale, Michele Fina, dove stanno? A disputare forse delle tesi di Norberto Bobbio sulla necessità di riflettere sui dubbi e non distribuire certezze?  La destra ha dato spiegazioni su ciò che il governo stia facendo per salvare i posti di lavoro a Sulmona dove centinaia di famiglie potrebbero finire sul lastrico. Dobbiamo crederci e pensare che la destra stia facendo i compiti per conto della sinistra. Gli operai, domani, chi dovranno votare? Io suggerisco loro Gabriella Di Girolamo, perché la destra non mi piace.

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