PREMIO NAZIONALE PARCO MAIELLA, MONTERISI IN FINALE CON “INFINITO RESTARE”
Savino Monterisi, con Infinito restare, è uno dei finalisti della ventiseiesima edizione del Premio nazionale di letteratura naturalistica Parco Maiella. L’autore di Bagnaturo è stato selezionato nella sezione relativa alle opere di narrativa per il suo lavoro uscito a giugno dell’anno scorso per Radici Edizioni e se la vedrà, nella serata finale di sabato 15 luglio ad Abbateggio, con alcuni tra i più importanti scrittori italiani che hanno dedicato il proprio lavoro alle tematiche naturalistiche. Infinito restare è un libro in cammino – come è stato definito nella prefazione dalla storica Antonella Tarpino – che continua a suscitare interesse grazie alle capacità dell’autore, in grado di utilizzare la sua prosa accattivante per puntare i riflettori sui temi legati allo spopolamento, alle problematiche delle aree interne e alla mancanza di servizi per una fetta importante della popolazione italiana che è rimasta a vivere, per scelta o per necessità, lontano dai grandi centri abitati. Ragionando intorno al concetto di Restanza coniato per la prima volta dall’antropologo calabrese Vito Teti, e analizzandolo dal proprio punto di vista personale – quello di un giovane laureato che ha deciso di tornare a vivere proprio al centro degli Appennini – Monterisi è stato impegnato nell’ultimo anno in un lungo tour che lo ha portato a presentare Infinito Restare in decine di paesi, dentro e fuori l’Abruzzo, a dimostrazione di quanto le piccole comunità sentano sempre più il bisogno di raccontarsi e di farsi raccontare. Raggiante l’editore di Radici Gianluca Salustri: “Il solo essere stati selezionati tra i finalisti di un premio così importante quando non abbiamo ancora compiuto due anni di vita ci riempie di orgoglio, ma la più grande soddisfazione per noi è quella di veder ripagato il grande lavoro svolto da Savino. Infinito restare, per il nostro autore, è solo il punto di approdo di un percorso di impegno sui territori, di osservazione e di ascolto delle popolazioni che li abitano e, oltre a essergli grati per il lavoro che ha portato avanti fino a oggi, siamo contentissimi che gli venga riconosciuto ancora una volta il valore che merita. E ora incrociamo le dita per la serata finale!”.