SULMONESE VA IN VACANZA IN TURCHIA E VIENE ARRESTATO PERCHÈ LA SUA AUTO APPENA ACQUISTATA RISULTA RUBATA
Era stata rubata in Francia ma l’hanno venduta come fosse un’auto pulita mettendo nei guai un ignaro sulmonese che pensava di aver fatto un affare. Furto aggravato in concorso, ricettazione e calunnia. Con queste ipotesi di reato quattro persone, tutte di origine straniera, sono state rinviate a giudizio dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi. La vicenda, che ha dell’incredibile, risale al 30 gennaio 2018 quando il 50enne aveva deciso di fare un giro in Turchia con la sua Range Rover appena acquistata. L’auto del valore di 28mila euro, 23mila più la sua vecchia auto Freelander valutata 5mila euro, era stata acquistata in una concessionaria dell’Aquila. Ma subito dopo lo sbarco in traghetto era stato arrestato dalla polizia locale in quanto la sua auto risultava rubata e quindi oggetto di ricettazione. Un brutto colpo per il 50enne che grazie agli accertamenti eseguiti dalla Polizia Stradale di Pratola Peligna, chiamata in causa dai familiari, è riuscito a dimostrare che si era trattato di un errore e che lui stesso era stato raggirato. Nel capo di imputazione i quattro finiti alla sbarra, sono accusati di aver indotto in errore il sulmonese all’acquisto dell’auto per 23 mila euro, con artifici e raggiri, occultando nello specifico la provenienza delittuosa dell’autovettura, oggetto di furto in Francia. Uno di loro avrebbe apposto falsamente la sottoscrizione della persona offesa, sostituendosi alla stessa, firmando una serie di documenti. Per poi simulare il delitto di ricettazione dell’autovettura. Ed è stata proprio la disavventura vissuta in Turchia dal 50enne a permettere di scoprire la verità con il sulmonese, (assistito dall’avvocato Alessandro Scelli), che ora ha deciso di passare all’offensiva costituendosi parte civile nel processo, per farsi risarcire i danni subiti.
In grecia
il diretto interessato dice che tutto si è verificato in Turchia e noi gli crediamo