
INCHIESTA MORTE D’AURELIO, OGGI LA PROCURA DECIDE SE DISPORRE AUTOPSIA
La decisione da parte della procura di Avezzano arriverà in mattinata dopo la richiesta partita dai parenti di voler andare a fondo al ricovero culminato con la morte di Riccardo D’Aurelio, 64 enne di Sulmona, deceduto lo scorso sabato nell’ospedale di Avezzano a qualche giorno di distanza da un intervento al quale era stato sottoposto. Dopo aver acquisito le cartelle cliniche relative alla permanenza in ospedale del 64enne, il sostituto procuratore titolare delle indagini procederà nelle prossime ore al conferimento dell’incarico per far eseguire l’autopsia, esame peritale fondamentale per risalire alle cause che hanno portato alla morte di D’Aurelio.
A trovarlo senza vita, stando almeno a quanto si è appreso in queste ultime ore, sarebbe stata la compagna, sabato scorso, durante la visita in ospedale. L’ipotesi di reato è omicidio colposo. Al momento non ci sono indagati ma lo potrebbero diventare tra poche ore, tutti i medici e il personale sanitario che, a vario titolo, hanno tenuto in cura D’Aurelio che, nei giorni scorsi, era stato sottoposto ad un intervento di chirurgia bariatrica. A detta dei medici l’intervento era pienamente riuscito ma, con il passare dei giorni il quadro clinico si sarebbe complicato fino al ricovero in rianimazione. Dalla terapia intensiva era stato trasferito nel reparto di cardiologia dove, sabato scorso, la compagna l’ha trovato senza vita. L’inchiesta quindi è volta a far luce anche in ordine all’attività e alla vigilanza del personale sanitario. Intanto in città si moltiplicano i messaggi di cordoglio per Riccardo agente penitenziario, uomo di punta della scuderia della Giostra cavalleresca di Sulmona e componente del gruppo musicale Erby Live band. Riccardo suonava la batteria. “Fai buon viaggio amico mio e fermati dove c’è musica. È quello il posto per te”.
Ma come fa una struttura sanitaria a consentire la visita dei parenti senza neanche assicurarsi che il paziente sia ancora in vita?