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CENTRALE SNAM, ECCO LE FOTO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI RINVENUTI A CASE PENTE

L’immediato blocco del cantiere per sottoporre l’area di Case Pente e l’intera zona che gravita attorno al cimitero di Sulmona a vincolo archeologico. Lo hanno chiesto i comitati cittadini nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta ieri nell’auditorium dell’Annunziata in cui è stato mostrato un inedito filmato sul ritrovamento di importanti reperti archeologici nell’area dove la Snam sta realizzando la centrale di spinta a servizio del tratto di metanodotto Brindisi-Foligno. Filmato e foto che mostrano chiaramente che in quel sito c’è un’importante necropoli italica.

I resti del guerriero rinvenuto a Case Pente

“Con questo filmato abbiamo dimostrato in maniera inequivocabile che l’area di case Pente racchiude un’antichissima necropoli, risalente all’epoca romana o italica”, afferma il portavoce dei comitati Mario Pizzola. Finora sono state scoperte sette tombe e una di queste conteneva i resti di un guerriero. Infatti accanto alle ossa c’era una lancia. In tutte le tombe ci sono vari oggetti, vasi, ciotole, fibule, borchie. La cosa sorprendente è che questi scavi archeologici eseguiti da parte di una società incaricata dalla Snam, avvengono senza il controllo della Sovrintendenza.

La fibula trovata a Case Pente

“Non c’è nemmeno un archeologo della Sovrintendenza insieme agli archeologi privati incaricati dalla multinazionale che sta realizzando questo scempio enorme”, aggiunge Pizzola. “La stessa Sovrintendenza quando negò l’autorizzazione a Toto che voleva realizzare proprio a Case Pente una cava e un cementificio, scrisse che quest’area è dal punto di vista storico e archeologico una delle più importanti dell’intera Valle Peligna. Ebbene non c’è non solo il controllo da parte della Sovrintendenza ma nemmeno il controllo da parte del Comune perché da quel che sappiamo neanche il sindaco Di Piero è al corrente di quello che sta accadendo”.

I resti di una delle tombe trovate a Case Pente

“Vogliamo ringraziamo simbolicamente i morti di 2000 anni fa che in qualche modo risorgono a fianco di coloro che stanno combattendo oggi contro il sopruso dello Stato, il sopruso della Snam, come loro hanno combattuto da antichi peligni contro il sopruso di Roma”, incalza l’ambientalista. “Un’alleanza simbolica che ci spinge ad andare avanti. Per questo chiediamo da subito che tutta l’area, non solo Case Pente ma l’intera zona che gravita attorno al cimitero di Sulmona e del fiume Roto dove nel corso degli anni sono state rinvenute, anche lì dei reperti archeologici, venga sottoposta a vincolo archeologico”. “È inammissibile”, conclude Pizzola, che venga compiuto questo “stupro”da una multinazionale che soltanto per i propri interessi lo vuole distruggere con un’opera che oltre ad essere dannosa è anche inutile perché il nostro Paese non ha bisogno di nuove infrastrutture per il gas”.

Un commento su “CENTRALE SNAM, ECCO LE FOTO DEI REPERTI ARCHEOLOGICI RINVENUTI A CASE PENTE

  • Quindi le persone che ci lavorano si devono morire di fame.

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