MENO TELEFONATE CON L’ESTERNO, SCATTA LA PROTESTA NEL CARCERE DI SULMONA
La direzione del carcere riduce le telefonate tra i detenuti e i parenti e scatta la protesta. Ieri sera, nel supercarcere di Sulmona ĆØ stato messo in scena un insolito concerto con i reclusi a sbattere scodelle e mani contro le sbarre delle grate della loro cella in segno di protesta. Lāobiettivo ĆØ attirare lāattenzioneĀ su un problema a loro molto caro: il contatto telefonico con i loro parenti. Almeno una volta al giorno i detenuti del carcere di Sulmona faranno rumore sbattendoĀ le sbarre delle finestre pentole, piatti e mani.Ā I detenuti, durante lāemergenza pandemica, avevano la possibilitĆ di telefonare ai propri cari con piĆ¹ frequenza, anche con videochiamate, per verificare il loro stato di salute e mantenere un contattoĀ costante in un momento storico particolare. La fine dello stato di emergenza ha ripristinato il vecchio protocollo che prevede la possibilitĆ di contattare i parenti per sole due volte al mese. Un ritorno al passato che ha generato un clima di malcontento tra i detenuti che hanno deciso diĀ iniziare la particolare forma di protesta che sarĆ portata avanti tutti i giorni , ad unāora stabilita, almeno fino a quando dalla direzione del carcere non arriveranno novitĆ sui tempi di contatto telefonico con lāesterno.
Ma si ridiamogli i telefonini e scusiamoci per l’accaduto .