TIFOSI AQUILANI MORTI A SULMONA, 44 ANNI FA LA TERRIBILE TRAGEDIA
Quarantaquattro anni fa era una domenica, una giornata che sarebbe stata di grande sport, di euforia, di passione, di tifo calcistico. Il clima dellāattesa per uno spareggio che avrebbe significato la promozione dellāAquila in serie C si mescolava alla tensione elettorale, quel giorno infatti lāItalia andava al voto per le ennesime elezioni politiche anticipate.
Quel 3 giugno 1979, in Largo Faraglia, un tragico incidente segnĆ² di sangue, di lutto e dolore, la tifoseria aquilana. Quel giorno, nelle prime ore del mattino sotto gli archi dellāAcquedotto Medievale si consumĆ² in pochi terribili istanti la tragedia che costĆ² la vita a quattro giovanissimi tifosi dellāAquila Calcio tutti di etĆ tra i 15 e 18 anni. Maurizio Climastone, Paolo Centi, Carlo Dionisi e Carlo Risdonne, al passaggio dellāautobus tra largo Faraglia e piazza Garibaldi erano affacciati ai finestrini che portava i tifosi rossoblĆ¹ verso Cassino. Nella cittĆ laziale, nel pomeriggio, si disputĆ² la partita di spareggio con lāAvigliano per la promozione in serie C. I quattro giovani tifosi, coperti dalle bandiere impugnate e appoggiate sul finestrino, non si accorsero che lāautobus stava attraversando gli archi dellāacquedotto. Un impatto brutale con la pietra degli archi spezzĆ² loro la vita. Una tragedia che resta scolpita nella cronaca cittadina e nel cuore di sulmonesi e aquilani, che hanno dedicato alle quattro giovanissime vittime una lapide in Largo Faraglia.