RIPENSIAMO IL TERRITORIO: POPOLI ESEMPIO NEGATIVO DELLO SPOPOLAMENTO
“La città di Popoli un esempio negativo unico nel panorama abruzzese dello spopolamento”. E’ quanto scrive l’associazione Ripensiamo il Territorio in una lettera aperta all’amministrazione comunale di Popoli. “Nei giorni scorsi, Popoli Futura, lista che alle ultime amministrative del 2021, ha espresso il sindaco, ha presentato nella propria pagina Facebook un’analisi parziale del fenomeno dello spopolamento, mostrando dei dati Istat incompleti, che non aiutano a comprendere le cause del fenomeno, concludendo che tutta l’Italia è in queste condizioni e inducendo i cittadini a pensare mal comune mezzo gaudio”, prosegue l’associazione, “e ciò non rende un buon servizio alle soluzioni e ci preoccupa essendo stato prodotto di una forza politica che governa la città. Guardando il grafico in tab. 1 si vede la picchiata che abbiamo subito nell’ultimo decennio, iniziato a fine mandato del sindaco Castricone, ma precipitato nel decennio successivo del sindaco Galli e sta continuando ora con il sindaco Santoro. Guardando la tab. 2A, si evidenzia che la picchiata risulta essere peggiore del dato medio sia provinciale che regionale, pur insistendo sul nostro territorio realtà industriali di rilievo attrattive. Infine c’è la tab. 2B che ci mostra la caduta delle nascite che deve anche rapportarsi al tema dei servizi ed aiuti alla famiglia.
Tutto ciò non si risolve facendo finta che il problema non esista, ma con una profonda ed attenta analisi. Cioè c’è da capire perché Popoli rappresenti un esempio negativo unico nel panorama abruzzese. E qui é bene ricordare che l’associazione Ripensiamo il Territorio ha suggerito ripetutamente la necessità e l’urgenza di ricercare soluzioni per questi temi e lo fece promuovendo nel centro Abruzzo decine di convegni e riflessioni sul tema della coesione territoriale. Nel 2018, dopo aver organizzato nel 2015 il convegno all’ Hotel Le Sorgenti, indusse l’amministrazione comunale di Popoli all’istituzione della commissione consiliare “Coesione territoriale e Progetto Futuro Popoli” che nel 2018 indicò le possibilità di una via di uscita e rilancio su base Strategica e di visione di futuro, indicando i progetti per produrre fenomeni di ritorno della popolazione. Ad esempio sul tema dei trasporti-metropolitana di superficie (incontro con l’assessore regionale D’Annuntiis), sulla sanità (incontro con l’assessore regionale Sanità, Verì), sull’acquisizione di incentivi pubblici già disponibili (Legge Del Rio e incentivi per fusioni), nonché la richiesta di titolazione dell’Aeroporto al nostro genio popolese, D’Ascanio (pensate al ritorno in termini di immagine e turismo). L’associazione Ripensiamo il territorio ha prodotto ben 9 convegni sul tema a partire dal 2012, e sono 10 anni che partì col Ministro Barca, batte il chiodo sulla coesione territoriale, troppo spesso sottovalutata, e sui suoi vantaggi economici e organizzativi, che ne sarebbero seguiti, come incentivi, fiscalità ed efficienza di servizi. Purtroppo le risultanze della commissione consiliare che ne era seguita il 2018, votata a maggioranza dallo stesso consiglio comunale il 5 aprile 2019, non hanno avuto seguito perché la giunta popolese stessa, con a capo Concezio Galli, sindaco, non fece il proprio dovere conseguente, e lasciò decantare l’impegno consiliare senza mai spiegare i motivi alla cittadinanza popolese, rendendone conto al consiglio comunale che attende. Tra gli obiettivi indicati era compresa la fusione con i comuni limitrofi che se portata a termine avrebbe prodotto una comunità da 12.000 abitanti con incentivi nelle casse della nuova comunità con la nostra città capofila, da 16 a 32 milioni di euro, nonché a una massa critica politico-amministrativa di rilievo che avrebbe prodotto un confronto con i livelli amministrativi superiori, regionali compresi, di tutto rispetto e dignità.
Invitiamo a fronte di tutto ciò di rimettere in moto la macchina senza minimizzare nella genericità del “mal comune mezzo gaudio” su Facebook, ma con una seria presa d’atto della problematica, con esperti che aiutino a trovare soluzioni economiche ed utili per i cittadini che ne sono penalizzati direttamente sulla loro vita quotidiana e il futuro dei loro figli”, conclude Ripensiamo il Territorio.
… ci sarebbe da piangere ma è meglio sorridere e stare allegri comunque… bene intitolare qualcosa a “Corradino”, ma non sperate in nessun ritorno economico per una targa… molto positivo invece una linea di metropolitana di superficie veloce e funzionale sfruttando e ottimizzando il percorso ferroviario esistente che colleghi Pescara con Roma, ma se non si creano nuovi posti di lavoro favorendo l’ingresso di nuove realtà produttive e non predatorie, a servizio della Valle Peligna nel suo insieme… saremo destinati a una “ morte “ lenta e inesorabile… dovremmo unire l’intera comunità della Valle Peligna e non pensare alla coesione territoriale limitata al proprio orticello… Ma quale “ peso” in più con 12.000 abitanti sperate di ottenere, destinati peraltro inesorabilmente a scendere e tornare così in 10/15 anni alla casella di partenza…
È proprio questo il nostro Vulnus… la nostra debolezza… ognuno pensa al proprio orticello… non abbiamo una visione territoriale di Valle Peligna nel suo insieme…prendiamo ancora una volta esempio dai fratelli Marsi… sono tutti uniti e lottano per un’unica realtà territoriale, vado a memoria, dalla Guerra Sociale cosiddetta “ Marsa”, da almeno 2.114 anni…