TELEFONINI IN CARCERE, AL VIA IL PROCESSO PER SETTE DETENUTI

Nei mesi scorsi erano stati sorpresi all’interno delle loro celle in possesso di microcellullari con cui potevano liberamente comunicare con l’esterno. Ora sette detenuti sono finiti davanti al giudice per il reato di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. Il processo è il risultato dell’indagine avviata nell’ottobre dello scorso anno quando alcuni  detenuti furono sorpresi dagli agenti di polizia penitenziaria con micro cellulari in cella. L’inchiesta, condotta dalla Procura della Repubblica di Sulmona, ha portato al rinvio a giudizio di sette reclusi. La prima udienza è stata celebrata l’altro giorno. I rispettivi legali opteranno probabilmente per i riti alternativi. L’ultimo episodio, in ordine di tempo, risale allo scorso 25 ottobre quando un detenuto fu sorpreso con tre cellulari dietro le sbarre. Nel corso della perquisizione aggredì cinque agenti, mandandoli in ospedale. L’attività d’indagine si è poi allargata e ha portato recentemente all’arresto di un poliziotto penitenziario, Massimo De Santis 55enne originario di Campobasso ma residente a Sulmona, accusato di aver introdotto tre micro cellulari nella struttura carceraria, destinati verosimilmente ai detenuti. L’uomo si trova ancora agli arresti domiciliari dopo la scarcerazione decisa dal Tribunale del Riesame dell’Aquila.