NANNARONE DÀ L’ULTIMATUM AL SINDACO: O CAMBIA MARCIA O È MEGLIO CHE SI DIMETTA

“Questa maggioranza è nata male e la colpa è di tutti. Abbiamo perso due consiglieri comunali e c’è un problema di numeri. Inoltre c’è uno stallo politico e  amministrativo con la città in preda al degrado. Manca un progetto politico, una visione della Città. Non sappiamo chi siamo ma soprattutto dove vogliamo andare. Io così non ci sto a continuare, non in questo modo: o il sindaco tira fuori il coniglio dal cilindro o è meglio per tutti che se ne vada a casa”. È un vero e proprio ultimatum quello che la consigliera comunale più votata nelle liste del Pd alle ultime amministrative, Teresa Nannarone dà al sindaco Gianfranco Di Piero invitandolo a trovare una soluzione all’attuale situazione con la maggioranza e l’opposizione in perfetta parità in consiglio comunale. “Sono avvilita da questa situazione”, prosegue Teresa Nannarone, “perché la città ci ha votato, ha votato noi. E lo ha fatto in maniera chiara. Non possiamo andare avanti in questo modo, ma lo deve dire il sindaco assumendosi le proprie responsabilità. Non lo posso dire io. Ripeto io non mando a casa nessuno, piuttosto me ne vado.

Teresa Nannarone

Certo è che la verifica che avevamo chiesto all’inizio dell’anno non è stata mai fatta, con il risultato che abbiamo perso due consiglieri comunali. E oggi con la decisione di Caterina Di Rienzo di entrare nel Gruppo dei non iscritti, siamo 8 a 8 e ci troviamo in braghe di tela soprattutto nelle commissioni. Adesso se manca un solo consigliere, salta la commissione bilancio. Così non possiamo andare avanti”. Ma a preoccupare l’ex presidente del Partito democratico, è soprattutto lo stallo amministrativo. 

 “Ho chiesto agli assessori le schede del lavoro fatto. Ho chiesto quante delibere sono state fatte per sapere chi ha fatto cosa; quali sono stati i temi affrontati. Cosa abbiamo fatto sull’urbanistica? Non si Sa. Cosa abbiamo fatto sul lavoro? Niente. Cosa abbiamo fatto per le attività produttive? Lavori pubblici? Copia incolla delle opere pubbliche del sindaco Casini. Ad oggi nessuno mi ha risposto”. 

“Non lo so se dobbiamo andare avanti così che me lo dicano” – incalza Nannarone –  Lo voglio sapere. Se uno si fa un giro in via Patini o nel Parco fluviale, ci si accorge che ormai l’erba ha ricoperto tutto, manca solo Tarzan con le liane. Devo chiedere scusa ad Annamaria Casini perché il livello di questa amministrazione è molto più basso. Nello stesso momento sottolineo che io non sono una che manda a casa i sindaci, piuttosto me ne vado io. Sono altri quelli abituati a mandare a casa i sindaci tra cui molti che oggi amministrano”. L’ex sindaco Peppino Ranalli e l’allora presidente del consiglio comunale Franco Casciani sostenuti entrambi dal Pd, sono stati  mandati a casa dall’allora capogruppo Mimmo Di Benedetto, dall’attuale sindaco Gianfranco Di Piero, da Luigi Santilli e da altri esponenti del Pd che insieme alla minoranza firmarono la sfiducia facendo cadere l’amministrazione Ranalli. Sono sempre loro, sempre gli stessi. “O il sindaco tira fuori il coniglio dal cilindro trovando altri due consiglieri che dall’opposizione passano in maggioranza”, conclude, “o in questo modo è inutile continuare, conclude Nannarone.

Nel frattempo risponde anche a Massimo Di Paolo con il quale ha avuto un vivace scambio di opinioni:

“Anch’io prendo atto della tempestiva risposta dell’ex preside Di Paolo a cui ho rovinato probabilmente la domenica, ma davvero non era nelle mie intenzioni.
Così come non era nelle mie intenzioni scomodarlo in una risposta, a proposito di toni, che assomiglia a un avventuroso tentativo di definizione, da parte sua (!) della mia persona.
Francamente leggendolo ho sorriso perché io ho solo detto la verità, quella che tutti conoscono circa l’excursus dell’ex preside alle comunali e alle regionali, e la verità, evidentemente, è ancora rivoluzionaria come diceva qualcuno.
Viceversa la sua reazione, che rivoluzionaria non è, lascia trasparire le modalità assorbite dall’ex preside dal suo mentore Gerosolimo il quale, quando veniva attaccato politicamente, rispondeva usando le stesse parole: invidia, ricerca di visibilità, ecc. ecc.
 Un po’ poco però per chi si definisce “uomo di sinistra solido e certo” che in realtà nella mia decennale militanza non ho mai avuto l’onore di incrociare in tal senso.
Comunque, lungi da me l’idea di rettificare le inesattezze ancora una volta logiche ma perfino storiche dell’ex preside, ci tengo a rassicurarlo che non è mia intenzione cavalcare la segreteria del Pd; credo infatti che oggi sia suo e solo suo l’onere di brandirla per portare il Pd, come ho avuto io con i miei amici l’onore di fare, a diventare il primo partito cittadino con lui capolista e ovviamente il più votato. Sarò la prima a complimentarmi”.
La replica di Massimo Di Paolo

Leggo le nuove affermazioni della Nannarone che, pur cambiando maieutica ed indossando la casacca della buonista, non riesce a trattenere una forma di acidosi da acredine. Mi preme tranquillizzarla per la mia domenica che, dopo il suo comunicato, ha assunto toni goliardici e di spensieratezza adolescenziale, facilitando l’uscita in bicicletta grazie agli argomenti offerti, gratuitamente, da lei stessa con grande amorevolezza.

Massimo di Paolo

Pur nella confusione di quello che la Nannarone sta creando politicamente cerco di essere sintetico e puntuale:
– Circa l’excursus personale, mi sembra che la sua lunga militanza non ha apportato al nostro territorio significativi vantaggi, azioni forti, progetti e indotti che hanno arricchito il livello di benessere e di collocazione politica di Sulmona.
– Ricordo inoltre alla Nannarone che, per essere di sinistra, non occorre stare seduti in assemblee, segreterie o assumere “ruoletti” politici. La gran parte dei cittadini e degli italiani rinnovano la loro militanza politica, anche di sinistra, sui posti di lavoro con l’onestà, con il rispetto delle pari opportunità e, soprattutto, assumendosi responsabilità.
L’ex preside ha militato adoperandosi e lavorando sodo facendo scelte nel rispetto dello Stato e del dettato costituzionale.
– I toni li ho descritti ieri – invito i lettori a riprendere la mia prima risposta – e non li ripropongo perchè l’acredine è evidente e i rimandi alle dimensioni personali leggibili a tutti.
– Circa il Partito Democratico, non sono certo io in lizza per incarichi, riavvicinamenti, campagne elettorali ecc. sono dimensioni con cui non sono cresciuto e le mie esposizioni in campagne elettorali passate sono state fatte con lo spirito di offrire contributi e qualche competenza.
Come ultimo punto:
– Sono un ex Preside. Non tutti possono esserlo. Per esserlo occorre aver potuto lavorare e coprire ruoli veri non politici. Non donati o elemosinati o gridati. Si ricevono attraverso studio duro e concorsi pubblici. E chi è andato in pensione è per completamento del proprio servizio allo Stato. Alcuni, purtroppo, possono vivere il dramma di essere “ex” a prescindere, senza nulla aver fatto.
Ce lo vogliamo dire?
C’è chi vive di politica, perché non può vivere di altro. C’è chi si appassiona alla politica, per profondo senso civico, per fedeltà verso lo Sato, verso le Istituzioni, per una ideologia, pur avendo tanto altro di cui vivere e soddisfarsi.

 

8 thoughts on “NANNARONE DÀ L’ULTIMATUM AL SINDACO: O CAMBIA MARCIA O È MEGLIO CHE SI DIMETTA

  • Cazzo bravo! Bravo veramente
    Ma cosa vuole e’ contro tutto il mondo non si capisce
    Che tristezza

  • Sembrava confusa la Teresa invece mi sembra piena di malafede !!
    chiedete cosa vuole in cambio o il suo andare a casa è un’ennesima sceneggiata?

  • Spero che questi due che continuano a scambiarsi letterine come gli innamorati abbiano almeno il buon senso di autoesiliarsi dalla vita politica di Sulmona, lasciando spazio a chi impiega il proprio tempo in maniera più costruttiva per la comunità.

  • Tremate tutti e non state sereni, che al prossimo turno civico, e non solo quello, vi conviene stare alla larga da candidature.
    Rinunciando ad ali corte, di sx e di dx, ricostruiamo una solida fusoliera di centro con donne e uomini già affermati nella società civile e se ci sono anche in politica, ma che senza macchia (CANDIDATI) possano vantare il meritato rispetto dei cittadini della valle ed anche dell”intero collegio elettorale, per costumi etici, professionalità e marcato senso di cittadinanza.
    In attesa del Commissario, auguri e complimenti ai Corfiniesi, nel cui territorio  il lobbistico capitalismo industriale, che investe sulla transizione ecologica sfruttando le opportunità di business – che, uniche, fanno posti di lavoro – vedrà investiti ingenti somme di denaro con la fierezza del governo regionale che sostiene di aver comunque fatto operato politico in Valle Peligna.
    E già, comunque fuori dal nucleo industriale di Sulmona, che vive d’Ovidio, di confetti e tanta vana gloria… ultimamente andando on bicicletta.

  • vuole forse dire che la Giunta ha occupato in via esclusiva la gestione? se la direzione dell’amministrazione non piace e la maggioranza dei gruppi politici in Consiglio non riesce ad incidere per cambiare passo è sufficiente ricorrere alle dimissioni di nove Consiglieri Comunali e si pone il rimedio andando tutti a casa…
    diversamente non si percepisce il senso del loro restare…

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  • Grande Teresa. Sempre i soliti noti pronti a indossare qualsiasi Maglia Politica….senza Vergogna..

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