TERESA NANNARONE, MASSIMO DI PAOLO E IL PARTITO DEMOCRATICO

Riceviamo e pubblichiamo
Leggo sempre i punti di vista di Massimo Di Paolo, candidato con Andrea Gerosolimo alle ultime comunali, e pubblicati su Reteabruzzo.
Quindi ho letto anche quello pubblicato oggi.
Se non erro a Massimo Di Paolo il Pd provinciale concesse a dicembre lā€™onore di essere lā€™unico esponente peligno a parlare, anzi ad aprire, al cinema Pacifico, lā€™assemblea costituente Pd abruzzese.
Ad altri, amministratori storici e autorevoli esponenti politici, tale facoltĆ  venne negata e il fatto fece gridare a piĆ¹ di qualcuno ā€œvergognaā€.
Se non erro Di Paolo fu candidato alle penultime regionali proprio con il Pd.
Ora, da un poā€™, lā€™ex preside si diletta a salire sul pulpito e fare predicozzi a chiunque: allā€™attuale amministrazione e al partito a cui, presumo, sia addirittura iscritto.
Ā Tralascio lā€™analisi fatta sulle questioni a livello nazionale e sullā€™uso (presunto) di fotoshop della Schlein, e tralascio pure la descrizione delle sofferenze di chi riterrebbe che il Pd si sia spostato troppo a sinistra (lā€™hanno deciso gli elettori delle primarie), ma francamente non capisco come si possa pensare di fare una analisi locale se al dispensatore di lezioncine sfugge persino che tre ĆØ il numero dei consiglieri comunali che oggi compongono il Pd, non piĆ¹ quattro come lui scrive.
Eā€™ noto a tutti, tranne a lui evidentemente, che non faccio piĆ¹ parte del gruppo e neppure del partito da quasi un anno: troppo consenso, troppo ingombro. Ma non conta.
Conta invece che chi firmava i comunicati in campagna elettorale comeā€œMassimo Di Paolo D. S. Polo Scientifico tecnologico ā€œFermiā€ Candidato della lista ā€œTerritorio futuroā€ per il sindaco Andrea Gerosolimoā€ pensi di poter fare sermoni presentandosi come un incontaminato.
PerchĆ© non si puĆ² definire incontaminato colui che dal Pd, al momento della preparazione delle liste, venne piĆ¹ volte invitato a farne parte, ma declinĆ², pensando probabilmente di essere giĆ  sul carro giusto, sul carro del vincitore.
E invece quel carro perse.
Ma soprattutto, se ā€œSulmona nostraā€, come la chiama lui che, come me, proprio di Sulmona non ĆØ, oggi vive un disastro economico, sociale, culturale e relazionale, certo non ĆØ colpa di alcuni che dal quel Pd, che lui solo oggi sbeffeggia, hanno preso le distanze, ma di chi guidava il carro su cui lui era baldanzosamente salito.
Quello stesso carro, trainato, si fa per dire, da chi poi mollĆ² le redini e lasciĆ² a piedi la coalizione non volendo affrontare lo scontro finale; colui che oggi, pur eletto in Consiglio, brilla per assenza e insipienza perchĆ© di idee e progetti non fu in grado di realizzarne uno ed uno solo quando era assessore regionale, figuriamoci da consigliere comunale di opposizione.
A costui, prima che ad altri, a quel candidato sindaco condottiero di carro poi abbandonato e squassato, bene farebbe Massimo Di Paolo a chiedere conto della sua attivitĆ  in Consiglio.
Dā€™altronde Gerosolimo ĆØ un decano della ā€œpoliticaā€ e avrebbe gioco facile a battere e ribattere in Consiglio una maggioranza che certo, se chi la guida avesse fatto scelte diverse, oggi avrebbe tutta unā€™altra marcia, ma che potrebbe perciĆ² essere tenuta in ostaggio con Consigli sfiancanti, emendamenti, ordini del giorno e interrogazioni come se piovesse.
PerchĆ© questo dovrebbe fare chi, diversamente dal semplice elettore, si ĆØ candidato in una coalizione.
Dovrebbe pretendere innanzitutto che il suo ā€œcondottieroā€ svolga il compito per il quale i cittadini lo hanno eletto: fare, fare il consigliere di opposizione, non il fantasma.
PerchƩ altrimenti, al di lƠ delle analisi velleitarie e delle diciture di libri appena letti perchƩ si ha il tempo per farlo, mancano i presupposti per compiere una analisi politica perchƩ della politica manca addirittura la logica.
Teresa Nannarone
Consigliera Comunale

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