CATERINA DI RIENZO LASCIA IL GRUPPO SULMONA LIBERA E FORTE E METTE IN CRISI LA MAGGIORANZA

E così anche Caterina Di Rienzo esce formalmente dai gruppi che sostengono Gianfranco Di Piero. La decisione era nell’aria già da tempo, dopo l’”espulsione” sanzionata dal gruppo del PD, di fatto sempre più nelle mani di Minmo Di Benedetto e Franco La Civita. La consigliera comunale Di Rienzo, con grande lealtà, ha cercato fino alla fine di restare fedele alla coalizione “liberamente Sulmona” chiedendo al sindaco, attraverso un appello accorato, di prendere le distanze dal comunicato stampa del Pd (a firma Di Benedetto/La Gatta). Ma purtroppo da parte di Gianfranco Di Piero non sono mai arrivati segnali in tal senso (e neanche dal resto della maggioranza), sintomo evidente che l’estromissione dalla maggioranza di una delle consigliere più votate è stata voluta da tutti, sindaco compreso. Caterina Di Rienzo aderisce così al gruppo dei non iscritti privando la maggioranza del voto fondamentale (grazie al quale nell’ultima commissione bilancio hanno approvato diversi punti all’ordine del giorno) nelle commissioni permanenti. Tra l’altro senza coinvolgere la Di Rienzo che proprio a seguito di questo comportamento irriguardoso della maggioranza nei suoi confronti, ha deciso di prendere le distanze, uscendo dal Gruppo Sulmona Libera e Forte. Da questo momento non saranno più ammesse assenze neanche per 5 minuti da parte dei membri di ciò che resta della maggioranza uscita vincente dalle scorse elezioni. La Di Rienzo, che insieme a Maurizio Proietti è stata tra le più votate della Città, è professionista stimata e conosciutissima a Sulmona e c’è da giurare che questo strappo avrà ripercussioni, oltre che sui numeri in consiglio, anche sul tessuto sociale del capoluogo Peligno, rompendo definitivamente quel sottile filo che continuava, seppur in minima parte, a garantire una specie di luna di miele tra il sindaco e la Città. Nel frattempo Caterina Di Rienzo ha annunciato che voterà solo e soltanto i provvedimenti che riterrà utili per la Città. Una Città oramai disillusa ed abbandonata da una coalizione che aveva promesso di “spaccare le montagne” e che, invece, è riuscita a spaccare solo se stessa.