COGESA, GERARDINI ATTACCA LA SENTENZA DEI GIUDICI E DICE AL CDA DI FARSI DA PARTE

Un attacco alla sentenza con cui i giudici del tribunale dell’Aquila hanno riabilitato il vecchio Cda, ma anche un invito allo stesso Cda guidato da Nicola Guerra a farsi da parte.  E infine, una dura critica al Comune dell’Aquila e all’Asm, la società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti per il capoluogo di Regione, sull’esiguo costo versato per conferire i rifiuti nella discarica di Noce Mattei. “Un’occasione persa per Cogesa che da società modello del territorio è diventata un carrozzone di debiti grazie a chi l’ha amministrata negli ultimi anni”. Un fiume in piena l’ex amministratore unico Franco Gerardini intervenuto nel confronto pubblico tenutosi a Spazio Pingue, promosso da sedici sindaci del comprensorio. Gerardini ha parlato per quasi un’ora davanti a poco più di 100 persone illustrando la situazione del Cogesa contenuta in un documento da lui redatto, di 24 pagine in cui fa la Tac alla società e un resoconto del lavoro portato avanti nei tre mesi nei quali è rimasto alla guida del Cogesa. Un intervento a tratti molto duro iniziato proprio dalla sentenza con cui i giudici aquilani sezione speciale delle Imprese, hanno annullato la ormai famosa delibera del 30 dicembre scorso.

“Di solito le sentenze si applicano, non si commentano. Però io non ce la faccio a non mandare un commento”, ha esordito  Gerardini nel suo intervento. “Il giudice ha chiesto al Cogesa, dopo aver ascoltato i membri del Cda, delle contro deduzioni. Noi, anche grazie alla collaborazione del Comune di Pratola Peligna che si è impegnato insieme al Cogesa alla difesa della società pubblica, le abbiamo presentate. Ma nella sentenza i giudici hanno scritto che le nostre deduzioni non erano da prendere in considerazione. Come dire: è sufficiente quello che ho sentito, di quello che dite voi non ne teniamo conto. Un aspetto molto discutibile che giustifica il ricorso che è stato presentato alla Corte d’Appello su questa sentenza che presenta tante altre contraddizioni a cominciare dal fatto che i giudici hanno acclarato la legittimità della delibera del 30 di dicembre e addirittura l’operato e la nomina di un amministratore unico. Ma guarda caso, mentre si riconosce la legittimità dell’amministratore unico contemporaneamente si dice che non c’è la giusta causa per la revoca degli amministratori. Un mostro bifronte: da una parte non si revoca dall’altra va bene la nomina dell’amministratore unico e gli atti che ha portato avanti. Sinceramente ho molti dubbi sui contenuti di questa sentenza”.
Gerardini ha poi parlato di una gestione della partecipata a dir poco distratta sottolineando di aver trovato una situazione economica disastrosa con 8 milioni di crediti non riscossi e oltre 6 milioni di debiti da saldare e del fatto di essere riuscito in soli tre mesi a diminuire di un milione e mezzo il credito dell’azienda. Come dire, bastava un minimo di attenzione in più da parte dei vecchi amministratori e tutti questi problemi non si sarebbero avuti. Come non si doveva arrivare ad avere, sulla gestione del personale, 43 contenziosi da parte di dipendenti che venivano utilizzati sistematicamente per mansioni superiori. Insomma una clamorosa bocciatura per il Cda guidato da Nicola Guerra, invitato a farsi da parte definitivamente per lasciare posto ad un’altra governance.                                                                   I presenti all’incontro

Il sindaco di PRATOLA, Antonella di Nino nel suo intervento

SOSPENDERE IL CONFERIMENTO DEI RIFIUTI DELL’AQUILA
Un lungo capitolo è stato dedicato poi ai rifiuti aquilani e all’Asm e al contratto per cinque anni con tariffa dei rifiuti bloccata a 110 euro a tonnellata pagati a Cogesa. Un prezzo fuori mercato. Un accordo sanguinoso nato e ideato proprio da una regia interna a Cogesa. “Non bisogna rinnovare tale contratto”, ha concluso Gerardini, “e comunque se non si rivede la tariffa bisogna sospendere i conferimenti dei rifiuti aquilani a Sulmona”. Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche il sindaco di Sulmona Gianfranco Di Piero e quello di Pratola Antonella di Nino, che hanno sottolineato la bontà delle loro scelte e dell’azione portata avanti da Gerardini. Soprattutto il sindaco di Pratola, l’unica di centrodestra presente nel gruppo dei sindaci sostenitori dell’ex amministratore unico. “La mia scelta è stata fatta per il bene della collettività e non per il colore del mio partito”, ha detto la sindaca Di Nino. E oggi i Comuni soci tornano di nuovo in assemblea per revocare, a titolo di autotutela, la delibera del 30 dicembre scorso. Insomma un cane che continua a mordersi la coda senza riuscire a trovare la strada maestra  per andare avanti, mentre la società continua ad affondare.

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