LE BUGIE DEL TG 3 ABRUZZO, E LA CLASSE DEL SUO RÈTORE

di Luigi Liberatore – E’ finita. Meno male. Così, almeno a Castel di Sangro, possiamo stare tranquilli, salvo questa domenica per la quale lo stesso sindaco, Angelo Caruso, ha fissato un appuntamento coi tifosi del Napoli in piazza plebiscito (guarda dove si va a ficcare l’analogia toponomastica) per celebrare lo scudetto del “ciuccio” con gli oltre millecinquecento residenti campani qui a Castel di Sangro. Meno male che è finità, cosicchè gli organi di informazione nazionali (la tivvù di stato per capirci) la smetteranno di inoculare oppio tra le nostre mura domestiche, facendoci dimenticare gli assilli di salari sempre più magri, e soprattutto del lavoro che non c’è. Il pallone, almeno per il momento, non sarà più l’alibi per gli organi di informazione che hanno perfino dimenticato la guerra. Sto facendo svolazzi che a quel solito, imperterrito, lettore forse non piacerà nemmeno, per cui torno tra i confini di Castel di Sangro e riparto dall’inizio. Stamattina a Castel di Sangro stava in pompa magna la RAI, col suo inviato di punta in fatto di avvenimenti calcistici, Ciro Venerato, alla spasmodica ricerca di effetti sonori e grafici che potessero magnificare la vittoria del Napoli, laddove la squadra di Spalletti va in ritiro pre-campionato. E’ pure un bella giornata, ma in piazza plebiscito (quella di prima) non passa un’anima; il giornalista RAI, col suo cameraman plurifornito, ha  la  fortuna di trovare due o tre giovani coi quali imbastisce un servizio, in una piazza dal silenzio spettrale, che ha poi girato ai colleghi di redazione. Il TG3 Abruzzo ne fa l’apertura, facendo capire che a Castel di Sangro non so quante migliaia di persone stanno festeggiando per l’evento. Bugie. Stupidaggini. Omologazione sfacciata. Mentre Ciro Venerato, l’inviato RAI, rabberciava qualcosa per giustificare la trasferta in riva al Sangro, su un muretto di lato sonnecchiava indifferente una decina di pensionati. Questo il quadro reale della vicenda, dalla quale però dobbiamo estrapolare la eleganza e la capacità del giornalista di creare un avvenimento inesistente facendo appello esclusivamente alla sua bravura. Ciro Venerato è stato bravo, è un rètore magnifico di mamma RAI. Lo ascoltiamo con piacere perché è fantastico e pure di buona cultura. Peccato che non sia più credibile. Almeno per me. Ma comprendo che fa pure un mestieraccio…

RICEVIAMO DAL COMITATO DI REDAZIONE DEL TG3 ABRUZZO E PUBBLICHIAMO

 Il Comitato di Redazione del Tgr Abruzzo Rai, stigmatizza l’articolo di reteabruzzo.com   a firma di Luigi Liberatore, sul servizio del collega Ciro Venerato, andato in onda nell’edizione delle ore 14:00 del 5 maggio del telegiornale Rai dell’Abruzzo.  Le critiche sono sempre benvenute, fanno parte del nostro, come del vostro lavoro. Quella dell’articolo pubblicato da retabruzzo.com non è però una critica, ma una ricostruzione diffamatoria.  Venerato non ha raccontato nel suo servizio la festa dei tifosi del Napoli “del giorno dopo”, ma quella, per immagini, della sera precedente. Ha documentato, con alcune interviste, queste sì, il giorno dopo, la gioia dei sostenitori della squadra partenopea presenti in piazza a Castel di Sangro,  ha proposto al pubblico la telefonata del sindaco Caruso al presidente del Napoli e anticipato la celebrazione ufficiale in Piazza Plebiscito, in programma domenica 7 maggio 2023, con l’arrivo a Castel di Sangro di club di tifosi del Napoli, anche dal vicino Molise. Non bugie, dunque, perché
 Venerato non ha in alcun modo dato una falsa rappresentazione dei fatti e dei luoghi. Fermamente convinti che il diritto di critica sia inviolabile, a nome della redazione Tgr Abruzzo chiediamo rispetto per il nostro lavoro e lealtà quando si ricostruiscono i fatti.
                                                                Pescara, 06.05.2023                                                                                  Il Cdr della Tgr Abruzzo

3 thoughts on “LE BUGIE DEL TG 3 ABRUZZO, E LA CLASSE DEL SUO RÈTORE

  • Ciro Venerato ha mantenuto fede al motto di ogni giornalista: “Perché rovinare con la verità una bella storia?”

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  • Condivido e aggiungo che la sua origine non abruzzese ( in questo caso partenopea ) ci fa capire come stia scomparendo la presenza del giornalismo locale in un tg a carattere regionale incapace di scegliere risorse umane del territorio e prono a figure lontane dalla nostra realtà localizzata.

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  • Condivido in pieno queste riflessioni. Non potrei dire di meglio o di più completo.

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