MARGHERITA EL NAKHAL VINCE LA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO DEDICATO A GILBERTO MALVESTUTO
È Margherita Simonetti El Nakhal, studentessa della classe 5B del liceo classico “Ovidio”, la vincitrice della Prima edizione del Premio Gilberto Malvestuto, concorso dedicato al partigiano e ufficiale sulmonese della Brigata Maiella recentemente scomparso. Il Premio è stato istituito dalla famiglia Malvestuto e organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Filosofia e storia dell’IIS “Ovidio” e dalla Fondazione Brigata Maiella.
La cerimonia di premiazione si è tenuta questa mattina nell’aula magna del liceo Artistico “Mazara”, alla presenza del dirigente scolastico, Caterina Fantauzzi, del sindaco della città di Sulmona, Gianfranco Di Piero, dei familiari di Gilberto Malvestuto, del presidente della “Fondazione Brigata Maiella”, Nicola Mattoscio, e della coordinatrice del Dipartimento di Filosofia e Storia del polo liceale “Ovidio”, la professoressa Gelanda Martorella. Una data speciale quella scelta per la cerimonia di premiazione: oggi, infatti, Malvestuto avrebbe compiuto 102 anni di vita, una vita dedicata alla Liberazione dell’Italia e alla libertà, conquistata sul campo della Resistenza prima e coltivata attraverso una testimonianza viva e profonda poi. Al concorso hanno partecipato gli studenti del polo liceale “Ovidio”. Diciassette gli elaborati scritti presentati alla commissione giudicatrice, composta dalla professoressa Mirella Malvestuto, figlia del patriota, dalla dottoressa Alessandra De Nicola (Fondazione Brigata Maiella) e dalla professoressa Carla La Civita già docente di filosofia e storia presso il Liceo Classico di Sulmona.
Gli studenti sono stati chiamati a riflettere sul valore della libertà e del sacrificio necessario per conquistarla, partendo dalle parole di Gilberto Malvestuto, per arrivare all’attualità. Alla studentessa vincitrice è stata attribuita una bora di studio di 300 euro messa a disposizione dalla famiglia Malvestuto. Per tutti il foulard simbolo della Brigata Maiella e alcuni libri, tra i quali “Sulle ali della memoria” che porta proprio la firma del partigiano sulmonese. La mattinata, scandita dalla musica di Michele Avolio, è stata una carrellata di riflessioni, ma anche di ricordi legati alla figura del comandante Malvestuto, che ha lasciato una traccia profonda in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo e ascoltarlo. I figli e i familiari presenti hanno affidato il loro saluto alle parole del nipote Daniele Di Mascio. «Nella vita ho avuto tante fortune», ha detto, nel ringraziare tutti i presenti, «tra cui quella di conoscere Gilberto Malvestuto, come personaggio pubblico e soprattutto come nonno amorevole. Nonno è in ogni mio ricordo. Uno dei più frequenti è l’immagine di lui seduto davanti alla sua Olivetti: il suono cadenzato dei tasti della sua macchina da scrivere è stato uno dei suoni del mio affacciarmi alla vita. Le parole di quei tasti hanno orientato il mio diventare uomo, insegnandomi a conoscere il mondo, a distinguere il bene e il male, a scegliere da che parte stare. Quelle parole, sempre ponderate, sempre al posto giusto,» ha aggiunto «avevano soltanto un obiettivo: continuare a combattere il Fascismo, anche e soprattutto dopo l’esperienza partigiana. Sapeva che il modo migliore per farlo era parlare e parlare soprattutto alle giovani generazioni, nelle quali credeva fortemente e riponeva tutte le sue speranze. Siamo nati da esseri liberi e per questo siamo soliti dare per scontate le nostre libertà democratiche e civili, ma è sbagliato ed egoistico pensarle come diritti inalienabili. La libertà è una pianta che va curata e innaffiata quotidianamente, perché per questa pianta che noi vediamo oggi così rigogliosa migliaia di persone hanno perso la vita.»