COMITATO MORRONE AI SINDACI SOCI DI COGESA:”INQUINARE E’ REATO E CHI INQUINA DEVE PAGARE!”
Il Comitato Morrone Sulmona Valle Peligna è nato come associazione di cittadini preoccupati per la propria salute a seguito dell’ampliamento delle attività della discarica Noce Mattei a Sulmona. Una lettera aperta è stata inviata ai sindaci soci di Cogesa spa dove, ancora una volta, vengono manifestate le criticità sull’ampliamento, criticità menzionate anche in una lettera inviata nel settembre 2019. “Di fronte alla insensibilità al problema da parte delle Istituzioni ci siamo visti costretti e rivolgere un esposto alla magistratura che, dopo serrate indagini, ha ritenuto di dover aprire un PROCESSO per presunti illeciti ambientali nella gestione dell’impianto di smaltimento rifiuti. Processo in cui il Comitato è parte civile. Anche la Corte dei Conti ha opportunamente aperto una inchiesta sulla gestione del COGESA per gli anni 2018-2022 , chiedendo documentazione relativa ai diversi trattamenti fatti ai Comuni soci, i piani delle assunzioni dal 2018 al 2022, come sono stati inquadrati i dipendenti, come sono stati assunti (se per chiamata diretta o procedura comparativa) e quanto sono stati pagati. I giudici chiedono lumi anche sugli appalti, le modalità di conferimento, la scelta degli affidatari come è stata fatta, così come le consulenze che nel 2022 hanno toccato quota 300mila euro.” recita parte della missiva. Inoltre, viene menzionato un ulteriore problema, l’eccezionale incremento di sversamenti in discarica e nell’impianto dei rifiuti indifferenziati provenienti prevalentemente dal Comune dell’Aquila. Il Comitato Morrone Sulmona Valle Peligna si è più volte mobilitato con manifestazioni pubbliche di protesta e con raccolte di firme per tutelare l’ambiente e per sottolineare “la cattiva gestione dell’Impianto Noce Mattei”. Il Comitato Morrone ci tiene a ribadire quanto sia ancora sua intenzione lottare per il bene della salute degli abitanti del territorio facendo più di quanto abbia già fatto. Le dichiarazioni: “Continueremo a lottare per la nostra salute e la tutela dei nostri figli e dell’ambiente in cui vivranno, anche con manifestazioni più incisive, compresa l’estrema possibilità di chiedere al Sindaco della Città di Sulmona di emettere ordinanza di chiusura dell’Impianto perché viene messa a rischio la salute dei cittadini dell’intera città e la tutela dell’ambiente.” Riguardo il cambio al vertice di COGESA spa e con la nomina di un amministratore unico il Comitato Morrone si augura che sia “una occasione per dimostrare che si vuole voltare pagina, sia nella gestione economico – finanziaria della società sia nella soluzione delle gravi problematiche ambientali legate al funzionamento degli impianti nel corso degli anni. Il Comitato si aspetta una inversione di rotta della politica dei rifiuti con il passaggio da una concezione commerciale del rifiuto – che finora è stata praticata aumentando le quantità, a prescindere dalla qualità, in cambio di una illusoria entrata economica – ad un adeguamento alla “Economia Circolare”, ormai recepita sul piano normativo, in cui “…i rifiuti devono essere recuperati o smaltiti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza usare metodi o procedimenti che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente”. Chiude la lettera un forte appello ai sindaci:“Cosa racconterete alle vostre comunità? Di aver votato a favore del ritorno ad una gestione che non ha brillato per i risultati conseguiti e che, unitamente alle vecchie gestioni ha portato la partecipata nelle condizioni in cui è oggi? Di votare un ritorno al passato anziché preferire una soluzione che in questo momento è la più adeguata per tentare di risollevare le sorti della partecipata sotto ogni aspetto? Ora più che mai abbiamo bisogno di scelte condivise e di coesione sociale superando contrapposizioni che, diversamente, costringeranno il nostro territorio a subire una ulteriore spoliazione politica ed economica, oltre ad un danno ambientale considerevole. Il Comitato rimarrà vigile e sarà pronto a segnalare alle competenti Autorità Giudiziarie eventuali futuri illeciti amministrativi, mancati adeguamenti alle prescrizioni tecniche e ad eventuali ulteriori conseguenze insostenibili dal punto di vista ambientale, aderendo al principio comunitario che “Inquinare è reato e chi inquina deve pagare”.
Sfortunatamente capite che la legge non è uguale per tutti e che gli ambientalisti usino metodi estremi per affrontare i fallimenti delle amministrazioni e istituzioni che ci dovrebbero proteggere.
Mi chiedo come mai bisogna informare i sindaci soci su una situazione così chiara e certificata che si protrae ormai almeno dal 2019.
Ma veramente voi giornalisti non potete dire o fare niente per aiutare l’ambiente e voi stessi ???
Mostrate un po’ di acume e mirate alto.