A MARSILIO UN PASSEGGIO CON LA CASELLATI, AI MEDICI USCA IL LICENZIAMENTO

di Luigi Liberatore – Non ho stima né del presidente della Giunta regionale, né del ministro Casellati. Spero che non venga definito un reato di lesa maestà. Ne ho rispetto, tuttavia, perché sono l’espressione della volontà della maggioranza degli italiani, almeno di quella parte residuale che ancora si affaccia nelle sedi dei seggi elettorali. Poca cosa. Io appartengo, con soddisfazione a quel residuo frammento peraltro ancora mal rappresentato.Ho provato una sensazione di stizza, comunque, nel vedere questa mattina a passeggio per l’Aquila Marsilio, avendo a fianco il ministro Maria Elisabetta Alberti Casellati, più interessati magari a fare sfoggio della loro eleganza (sartoriale) che ai veri problemi del nostro Abruzzo. Mi sento perfino generoso con le loro esigenze di apparire in pubblico, molto meno con la tivvù, col TG3 Abruzzo, che ha loro riservato alcuni minuti di raccoglimento servizievole, lasciando quasi in coda una notizia penosa per noi cittadini: lo scioglimento delle Usca. L’acronimo dice poco o nulla: unità speciali di continuità assistenziali. A chi mi segue, dico che nessuno vi dirà mai che sono quei medici e quegli infermieri che durante il Covid sono stati rastrellati sul mercato per far fronte all’emergenza della pandemia: che sono davvero quei professionisti che hanno sfidato la morte, con noi stessi, per venirci a curare o a darci i medicinali quando nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi alle nostre abitazioni, al capezzale di qualche nostro parente in fin di vita, dandoci magari il solo conforto di non sentirci abbandonati. Ebbene, alle Usca, a quel raggruppamento di medici e infermieri che hanno fatto spesso da sponda agli ex medici condotti (figura mitica di una Sanità che non esiste più) lo Stato ha dato in benservito. Come qui in Abruzzo. Io non so bene che fine faranno quei medici e quegli infermieri. Non sono tanto ottimista da pensare che lo Stato definisca per loro una assunzione a tempo indeterminato e comunque di affidare a loro una prosecuzione assistenziale che si distenda nel territorio alla maniera pensata dal primo ministro della Sanità, Vincenzo Monaldi, durante il secondo governo Fanfani. Per medici e infermieri scatta il licenziamento; il presidente della regione, Marco Marsilio, si concede una passeggiata col ministro Casellati (vi risparmio il lungo corteo di nomi e cognomi) lungo il corso dell’Aquila; per noi pazienti, utenti, assistiti, continua la via crucis. Sapete chi mi fa rabbia? La tivvù che ci rimanda la passeggiata del presidente Marsilio col ministro come se fosse l’immagine dell’Abruzzo in cammino verso la terra promessa…