TRIBUNALI ABRUZZESI, SIGISMONDI E LIRIS (FDI) RISPONDONO A FINA (PD)

“Il senatore Michele Fina solleva l’interessante tema della inadeguatezza e, a tal proposito, va rilevato come anziché provare a fare il maestrino sulle attività compiute dai senatori di Fratelli d’Italia, farebbe bene a spiegare cosa lui e il suo partito, il PD, hanno prodotto per risolvere l’annosa carenza di personale nei quattro Tribunali abruzzesi a rischio soppressione, proprio lui che a vario titolo frequenta da anni i palazzi del Governo, avendo ricoperto anche il ruolo di Consigliere del Ministro della Giustizia. La risposta, vista la tragica situazione che ci troviamo a fronteggiare, è nota a tutti e soprattutto agli operatori del settore : nulla. Ciò dimostra come inadeguata sia stata, in questi anni, solo l’attività di Fina e del Partito democratico. Fatta questa doverosa precisazione, ci corre l’obbligo evidenziare che i sottoscritti hanno presentato un emendamento al Pnrr per affrontare la tematica delle piante organiche e non ci risultano azioni simili di altri senatori, all’infuori di quelli di Fratelli d’Italia. A Fina, evidentemente, distratto dalle dinamiche congressuali e correntizie del suo partito, sfugge che l’emendamento in questione non è stato affatto sbandierato alla stampa perché, contrariamente a lui che preferisce disquisire sui giornali, il nostro costante impegno sulla complessa materia avviene nelle opportune sedi parlamentari e governative. Il documento è stato ritirato per problemi di natura tecnica, relativi anche ad oneri economici, a seguito di una specifica interlocuzione con il ministero della Giustizia e con il sottosegretario, Andrea Delmastro Delle Vedove – da sempre particolarmente sensibile alla questione dei nostri Tribunali – e per seguire un percorso che offra una soluzione concreta alla problematica. Una problematica di cui siamo ben a conoscenza e che, diversamente dall’ ‘operato’ dei precedenti governi Pd e M5Stelle, stiamo esaminando con determinazione. Gli abruzzesi devono sapere, inoltre, che Fina e gli altri rappresentanti delle opposizioni abruzzesi hanno votato contro il decreto Milleproroghe che conteneva la proroga per i Tribunali minori, circostanza che stride con il paventato tentativo di ergersi a paladini degli stessi Tribunali. Gli attacchi del segretario regionale del Pd e degli altri esponenti del centrosinistra nascondono un sotteso riconoscimento alle capacità dei parlamentari di Fratelli d’Italia: si aspettano che risolvano in sei mesi una criticità che loro non sono riusciti a sanare in 10 anni. Prosegue, ancor di più, il nostro lavoro per non deludere Fina e compagni.”

È quanto dichiarano i senatori abruzzesi di FdI, Etelwardo Sigismondi e Guido Quintino Liris.

2 thoughts on “TRIBUNALI ABRUZZESI, SIGISMONDI E LIRIS (FDI) RISPONDONO A FINA (PD)

  • Due facce da italiani. Questa è l’Italia. Questa mattina appuntamento , preso sul sito, alle 9,30 in web meeting con l’INPS di Sulmona, col Kassio che a Sulmona ti si collegano,campa cavallo. Un vero e proprio insolente sabotaggio delle nuove facoltà tecnologiche che per il comodo sistema parassitario della vigente burocrazia di prepotenza sabauda è più irritante del fumo negli occhi. Neanche a chiederlo quindi il contatto in web meeting con l’ URU dei Tribunali e Tribunalini.Questi ,con queste due facce da playboy senza corna, tirano dritto per mantenere i privilegi medievali a gente che non lavora da generazioni per sangualità familiare specializzata nelltelemosiba e nell’accattonaggio.

    • Due facce da italiani. Questa è l’Italia. Questa mattina appuntamento , preso sul sito, alle 9,30 in web meeting con l’INPS di Sulmona, col Kassio che a Sulmona ti si collegano,campa cavallo. Un vero e proprio insolente sabotaggio delle nuove facoltà tecnologiche che per il comodo sistema parassitario della vigente burocrazia di prepotenza sabauda è più irritante del fumo negli occhi. Neanche a chiederlo quindi il contatto in web meeting con l’ URU dei Tribunali e Tribunalini.Questi ,con queste due facce da playboy senza corna, tirano dritto per mantenere i privilegi medievali a gente che non lavora da generazioni per sangualità familiare specializzata nell’elemosina e nell’accattonaggio.

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