NANNARONE CHIEDE IL PROTOCOLLO PER LA ZES: SULMONA NON PUÒ RESTARE INDIETRO

Firmare al più presto un protocollo istituzionale del Comune di Sulmona sulla Zes (Zone economiche speciali). A sollecitarlo la consigliera comunale, Teresa Nannarone. Le Zes sono istituite al fine di favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti e l’insediamento di nuove imprese e quindi l’occupazione. Sulmona, facendo parte dei comuni inclusi, deve cogliere questa opportunità e avviare tale procedura. Nel territorio abruzzese, più nello specifico, nella Marsica,  ad Ortona, a Vasto, a Pescara  e nella zona Sangro Aventino, hanno già sottoscritto i protocolli propedeutici all’attrazione di nuove imprese, e per aiutare quelle presenti, per un totale 40 milioni di euro. Proprio per queste ragioni, dichiara la consigliera Teresa Nannarone, “Sulmona non può restare indietro”, e aggiunge “Nuovi insediamenti, occupazione e ripresa delle attività produttive già in essere: questi i temi “veri” su cui concentrarsi e lavorare e che personalmente ho sempre ritenuto e ribadito dover essere il centro della nostra azione politica tanto da proporre un apposito emendamento al programma di mandato denominato “Patto per il lavoro”. Non possiamo perdere altro tempo, sono certa che il Sindaco si attiverà. Perdere questa opportunità sarebbe davvero un errore imperdonabile.”  Un intervento, quello della consigliera, che punta al miglioramento della città e a creare le giuste condizioni per uno sviluppo economico e sociale. (g.p.)

2 thoughts on “NANNARONE CHIEDE IL PROTOCOLLO PER LA ZES: SULMONA NON PUÒ RESTARE INDIETRO

  • Intervenite su quello che c’è e già fareste tombola !!!!
    Oppure nuovi impianti per il riciclo spazzatura, turismo,
    campo da golf, assistenza sociale a pagamento ( in parte ), e ancora turismo e turismo.

    • … finalmente, il letargo è finito, adesso bisogna passare dalle parole ai fatti concreti e quindi individuare e convergere, tutti insieme, su obiettivi realizzabili e concreti per la rinascita della Valle Peligna con la “creazione” di almeno 1.000 posti di lavoro con serie iniziative industriali. Il resto sono chiacchiere… e fondi sperperati.
      Il futuro?
      Produzione di pannelli solari con relativi accumulatori e di batterie destinate alle auto elettriche ( produzione e riciclo).
      La Valle Peligna ha tutti i requisiti: nucleo industriale, collegamento veloce con svincolo autostradale, rete ferroviaria, vicinanza aeroporti internazionali e porti.
      Proporsi a ENEL X … o in alternativa a Elon Musk ( allettarlo con il ritorno di immagine di produzione in uno scenario di incomparabile bellezza paesaggistica e storica)… stendere un tappeto rosso per chi vorrà investire, senza perdere e far perdere tempo,
      e stavolta i “ professionisti della contestazione” che se ne stiano lontani e muti.

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