SE FRANCO IEZZI AVESSE DAVVERO RAGIONE SULL’ALTRA FACCIA DI MAURIZIO COSTANZO?

di Luigi Liberatore – Alla fine, o all’inizio di ogni ragionamento, dobbiamo sempre metterci di fronte all’argomento che trattiamo con un atteggiamento laico, non confessionale rispetto alle celebrazioni di massa. Franco Iezzi, nel bene e nel male, è entrato nella storia di Sulmona, ne fa parte, e per capirci non è un quisque de populo. Come lo sono io, nel senso che io sono uno qualunque. Lo conosco da anni, non foss’altro per medesima appartenenza allo “scudo democristiano”. L’ho apprezzato per il suo impegno politico, e per le attività che in qualche maniera hanno portato Sulmona ad emergere come città, non lasciandomi però sedurre da sue alcune esternazioni che potessero sapere di autocelebrazione soprattutto negli ultimi tempi, tanto è vero che avverto una sua avversione nei miei riguardi. Queste cose me le cerco, per cui non ho mai avuto amici nella mia vita. Ho letto l’intervento di Franco Iezzi sui suoi ripetuti incontri che ebbe con Maurizio Costanzo e su quel sogno da lui coltivato per la celebrazione di Sulmona grazie al potere di comunicazione del giornalista. Ho motivi più che fondati di pensare che Iezzi volesse sfondare in tivvù per sé stesso e per la sua città, come capisco la delusione che abbia provato nel toccare con mano quanto fossero aride e mercantili quelle strade che lui pensava di percorrere come un sogno. A chi legge, dico subito che non mi sono piaciute le ultime affermazione del ricordo fornito da Franco Iezzi. E allo stesso tempo devo dire che mi metto dalla sua parte, dalla sua esperienza, quando vuole affermare che non è tutto oro quello che luccica, ovvero che i processi di beatificazione popolari vanno di pari passo con le gogne mediatiche. Quello voleva dire col suo intervento. Sono portato a credere che Maurizio Costanzo l’avesse posta su un piano economico la proposta di Iezzi, perché non era un santo, e che l’iniziativa si fosse arenata perché il giornalista disse che civolessero molti soldi. D’altronde, lo stesso Maurizio Costanzo ci ha insegnato ad essere oggettivi e realisti: quando si seppe che lui facesse parte degli elenchi della P2, disse in maniera candida: “sono stato un cretino”.

2 thoughts on “SE FRANCO IEZZI AVESSE DAVVERO RAGIONE SULL’ALTRA FACCIA DI MAURIZIO COSTANZO?

  • Concordo pienamente con Iezzi…non lo facciamo santo subito….non e’ il caso……faceva parte della P2

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    • Io proporrei di aggiungere la parola Costanzo negli aeroporti e nelle scuole Falcone&Borsellino, almeno facciamo Falcone Borsellino & Costanzo.

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