SULMONA CITTA’ DELL’AMORE, QUEL “SOGNO” CON MAURIZIO COSTANZO

Conobbi Maurizio Costanzo a Roma, in occasione di una tavola rotonda sul tema “Quale sviluppo per il Mezzogiorno d’Italia” nella pausa pranzo ci trovammo insieme in un tavolo, si parlava del più e del meno fin quando non si scoprì che ero di Sulmona e che, da bambino, andavo a ripetizione da sua zia, che tutti chiamavamo “signorina Costanzo”, che abitava di fronte agli uffici della ASL (cosiddetto palazzo dei Comboniani) che lui frequentava.
Tanto bastò per entrare in confidenza e per accennargli del mio progetto “Sulmona città dell’Amore”.
Ci scambiammo il numero di telefono e ci ripromettemmo di incontrarci.
Fu lui a chiamarmi dopo pochi giorni per propormi un incontro, ci vedemmo nel suo ufficio a Roma, presente il suo più valido collaboratore l’avvocato Giorgio Assumma.
Entrambi rimasero molto colpiti dal progetto che , a loro dire, partendo da Ovidio, dai confetti (simbolo dei momenti di amore) e Celestino V aveva tutti i numeri per far diventare Sulmona il punto di riferimento per tutto quanto attiene all’amore per… l’arte, la musica, il cibo, il sesso, lo sport, la natura, la vita di coppia, la danza, gli animali, il rapporto con il prossimo etc. etc. Decise anche di fare un sopralluogo in città per verificare gli spazi che sarebbero stati dedicati agli eventi e tutto il contesto cittadino. La visita che avvenne dopo alcune settimana confermò che la città possedeva tutti i requisiti ( un po’ meno la ricettività alberghiera) per far partire il progetto. La sua visita si concluse a pranzo alla “ Tartana” ( noto ristorante di pesce) durante il quale pensavo di approfondire alcuni temi ma dovetti rinunciarci perché lui era troppo preso, mano nella mano con Maria De Filippi, tanto da costringermi, immaginate l’imbarazzo, ad allontanarmi con una scusa. Rientrai dopo qualche tempo, anche se i colombi stavano ancora tubando ci salutammo decidendo di rivederci a Roma per parlare degli aspetti pratici del progetto.
Nelle successive settimane Costanzo mise in moto un primo tentativo di comunicazione parlando del progetto in una trasmissione radiofonica denominata “Chiamate Roma 3131” e scrivendo un articolo nella sua rubrica sul settimanale “Gente”. Nel successivo incontro romano mettemmo a punto tutta una serie di aspetti pratici sopratutto relativamente ai costi degli eventi programmati che risultarono molto alti. Chiesi di ridurli tagliando alcuni eventi ma mi disse che progetti di quella portata lui era disposto a farli solo se avessero avuto una risonanza nazionale ( mi citò niente meno che il festival di Sanremo). Mi invitò a sentire le istituzioni pubbliche e private regionali per sondare la loro disponibilità a concorrere al finanziamento, per poi tirare le somme. Cominciai la questua a Sulmona e dintorni, poi setacciai l’intera provincia ed infine la Regione. Portai a casa un risultato magro, meno della metà del preventivato. Nell’ultimo incontro che ebbi con lui gli comunicai l’esito delle mie ricerche, rimase molto deluso e fortemente contrariato. Reagì chiedendomi di partecipare ad una puntata del” Maurizio Costanzo Show” nel corso del quale avrebbe (… censura…). Avevo imparato un po’ a conoscere la parte spinosa del suo carattere e declinai l’invito anche per non compromettere la credibilità della mia città e della mia regione.
E così il sogno fini!
PS
Però non è detto che non possa non ricominciare con la De Filippi …chissà…
Franco Iezzi

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