IL VIRUS DEL COVID…E GLI ALTRI

di Gianvincenzo D’Andrea – La scorsa settimana in tutta Italia si sono vaccinate contro il Covid soltanto 3mila persone. Gli italiani, dunque, hanno deciso di voltare pagina, dopo le decisioni governative di abolire l’obbligo di indossare, al chiuso, le mascherine protettive e tutte le altre misure di contenimento della pandemia. Ormai fra la popolazione ĆØ passata la convinzione che del Covid non ci si debba piĆ¹ preoccupare perchĆ© con il virus Sars CoV2 ci si puĆ² convivere senza rischi. Non ĆØ cosƬ perchĆ© i soggetti anziani e fragili, senza l’adeguata protezione immunitaria garantita dai vaccini, in caso di infezione possono andare incontro a manifestazioni molto gravi della malattia, ma ora ĆØ difficile che si cambi atteggiamento nei confronti di un virus che fino ad un anno fa incuteva tanta paura. Oggi, complice un’eccessiva enfasi presente nei mezzi di informazione sembra che l’attenzione e la preoccupazione dei nostri connazionali vengano indirizzate verso altri virus: quello dell’influenza, della sindrome emorragica sistemica (morbo di Mahrburg) e della gastroenterite acuta epidemica. L’influenza, come evidenziano i dati dell’Iss, ĆØ in fase calante ed il virus di Marburg, per ora, ĆØ presente in focolai di piccole-medie dimensioni in Guinea (Africa); pertanto non hanno un forte impatto emotivo sull’immaginario collettivo degli italiani. L’interesse preoccupato dei nostri connazionali (come testimoniano i molti messaggi che ho ricevuto) sembra maggiormente rivolto verso la gastroenterite virale epidemica (generalmente nota come influenza intestinale), presente in diversi focolai su tutto il territorio nazionale ed in particolare in Emilia-Romagna. Dico subito che la malattia in sĆ©, anche se sicuramente fastidiosa, non ĆØ minimamente paragonabile al Covid per gravitĆ  e per complicanze. Si tratta sostanzialmente di una sindrome (insieme di sintomi) caratterizzata da disturbi intestinali (vomito intenso e diarrea profusa) che possono essere veramente disabilitanti associati a febbre (anche elevata ),dolori osteomuscolari diffusi e grave spossatezza. La causa di tutto ciĆ² ĆØ un ceppo virale (Norovirus) che deve il nome al fatto che fu isolato in laboratorio nel materiale biologico prelevato ai malati nel corso di una epidemia che nel 1968 coinvolse pressochĆ© tutti gli abitanti della cittadina di Norwalk, in Ohio (Usa). I Norovirus sono contagiosissimi, bastano poche particelle virali per provocare la malattia il cui tempo di incubazione ĆØ di pochi giorni. La trasmissione da un individuo all’altro avviene per via orofecale o per aerosol (microgoccioline d’acqua disperse nell’aria) e di conseguenza tutte le situazioni che facilitano i contatti ravvicinati possono determinare una rapidissima diffusione virale. ƈ sufficiente la presenza di un singolo infetto, negli ambienti chiusi, per contagiare tutti i soggetti con cui venga in contatto. La gastroenterite di cui stiamo parlando ha generalmente un andamento benigno e solo raramente costringe al ricovero ospedaliero. Quando ciĆ² avviene lo si deve alla grave disidratazione per la cospicua perdita di fluidi corporei causata da vomito e diarrea. Non esistono farmaci specifici contro i Norovirus e di conseguenza la terapia attuabile non puĆ² che essere sintomatica. Bere a piccoli sorsi acqua e/o bevande chiare (the, camomilla, tisane) con zucchero o miele, (per reidratarsi) e paracetamolo per la febbre o i dolori muscolari possono essere di grande utilitĆ . Ugualmente valido puĆ² essere il ricorso a farmaci contro il vomito e/o la diarrea solo se prescritti dal medico e mai se nel materiale vomitato o nelle feci ĆØ presente sangue. Sono assolutamente da evitare, poi, i FANS (abitualmente usati in automedicazione per alleviare i dolori muscolari) perchĆ© nelle condizioni di disidratazione (presenti in questa malattia) possono favorire l’insorgenza di pericolose complicanze fra cui l’insufficienza renale acuta. Per concludere, la gastroenterite epidemica da Norovirus non ĆØ sicuramente “una passeggiata” (come sanno coloro che l’hanno sperimentata), ma rispetto al Covid ĆØ tutta un’altra storia. In ogni caso per prevenirla sono necessarie poche regole molto efficaci: lavaggio e/o disinfezione frequenti delle mani e mascherina FFP2 quando si sta al chiuso o a distanza ravvicinata da estranei. Come si vede si tratta di comportamenti che abbiamo imparato a conoscere; allora mettiamoli in atto!