PD, BONACCINI HA VINTO MA CHI PERDE È CASCIANI

di Luigi Liberatore – Se non conoscessi gli antefatti, oggi davvero sarei schierato con gli sconfitti. Soprattutto col capo della guarnigione, con quel Franco Casciani che a sue colpe specifiche per inadeguatezza, aggiunge il tradimento del suo abborracciato esercito, e la ingenua pretesa che qualche slavato senatore potesse aiutarlo. Il segretario del circolo PD di Sulmona ha tentato in tutti i modi di impedire ai suoi presunti avversari, cioè a Bruno Di Masci e ai suoi amici, di votare. Ci è riuscito, in parte, ma non aveva messo nel conto che il vero pericolo si annidasse nel circolo stesso, cioè tra gli iscritti, i quali hanno disatteso la sua indicazione di votare la mozione Schlein, optando per l’amico dei suoi nemici: Bonaccini. Sicché il segretario del circolo PD di Sulmona è uscito sconfitto, tradito, umiliato e offeso. Conosco gli antefatti, sennò gli sarei accanto; non posso perdonargli l’aver consentito, favorito, anzi obbligato alla fuga dal circolo le migliori risorse della sinistra, facendo perdere al partito preziose intelligenze nel momento in cui il partito stesso doveva parare gli attacchi da destra. Casciani, che spero giudicherà queste mie valutazioni senza preconcetta inimicizia, deve lasciare la segreteria del Pd non foss’altro per mettersi al riparo da residue e ingiuste accuse. Ha già un carico enorme: la sindacatura vicaria del comune di Sulmona, con la delega ai lavori pubblici. Gli sarei accanto, per la tenerezza che si prova nei riguardi dei perdenti, se non fosse testardamente convinto della giustezza della sua linea, perfino adesso che deve provare l’onta del tradimento domestico. Mi va di ricordargli che Giulio Raimondo Mazzarino, per la famosa ragione di Stato, dovette spesso cedere rispetto alla richieste non sempre adeguate della corte di Parigi. Era di Pescina, d’accordo. Ma era Mazzarino…! E governò a lungo…