IL SINDACO DI PIERO DECIDA: VIA CASCIANI O VIA LUI STESSO

di Luigi Liberatore – Il fatto che a Sulmona siano state rinviate le consultazioni nella sezione del partito democratico per le primarie del segretario nazionale, non è un fatto interno solo al PD. Investe, invece, il futuro dell’amministrazione comunale, ormai giunta a un punto di non ritorno proprio in ragione di questa circostanza; una congiuntura che obbliga Di Piero a decidere se sia davvero sindaco, oppure fantoccio del suo vice: cioè Franco Casciani. Il Comune di Sulmona è espressione della sinistra, e il Pd è il partito che in pratica tiene in piedi l’amministrazione di cui Franco Casciani è vice sindaco: geometra di professione, con delega ai lavori pubblici, nonché segretario del circolo PD. E’ lui che, dopo aver eseguito una pulizia etnica all’interno della sezione, riducendola numericamente a una bocciofila, ha impedito muove iscrizioni di personaggi della sinistra sulmonese, facendo saltare le consultazioni. Da solo? No. Con l’aiuto del senatore Michele Fina che ha mobilitato il partito a livello nazionale, facendo esercitare un potere di veto col solito trucchetto della applicazione di quelle norme statutarie che si rispolverano solo quando si vogliono far fuori gli avversari. Bene. Michele Fina, secondo il mio modesto parere, ha perso i suoi brandelli di intelligenza nel seguire le tesi ottuse del segretario Casciani, il quale, per dirla tutta, ha girovagato quello che un tempo si definiva l’arco costituzionale: ex Forza Italia, ex Italia Viva, ex Margherita fino ad approdare nel PD, senza peraltro risultare eletto alle ultime elezione amministrative a Sulmona. Con l’ulteriore aggravante di aver fatto fuggire dal partito gli elementi che avevano guidato il PD alla riconquista di Palazzo San Francesco: uno fra tanti? Il presidente del Circolo, Teresa Nannarone. Inizialmente, però, stavamo accostando la vicenda al sindaco. Ecco, Gianfranco Di Pierò non può pensare di poter impunemente galleggiare nel potere come se fosse estraneo a questi avvenimenti, quasi fossero baruffe di corridoio. No, davvero, caro sindaco. Non bisogna avere poteri di chiaroveggenza per capire che tra qualche giorno potrebbero arrivarti sulla scrivania le dimissioni degli esponenti che hanno consentito la tua elezione, o magari la richiesta di un rimpasto che escluda dall’esecutivo la presenza di Franco Casciani. La vicenda del PD è soluzione finale: via Casciani, se non vuoi che vada tu stesso a casa.

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