COGESA: BIONDI ATTACCA IL COMUNE DI SULMONA
Il Comune dell’Aquila ha presentato una richiesta di accesso agli atti al Comune di Sulmona. Secondo il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, nell’ultimo consiglio comunale  sul caso Cogesa alcuni Consiglieri comunali avrebbero detto a chiare note che L’Aquila, con i suoi rifiuti, inquina il loro territorio. L’intesa di massima tra Asm e Cogesa è stata raggiunta, come si sa, circa una settimana fa ma la diatriba politica non si arresta e i due sindaci, Biondi e Di Piero se le sono dette a distanza. Gli amministratori del capoluogo di regione non avrebbero gradito alcune dichiarazioni rese nel Consiglio dello scorso 6 febbraio, appunto, che era stato convocato proprio sull’argomento rifiuti Cogesa. Di qui la richiesta di accesso agli atti da parte dell’Aquila con l’avvocatura comunale per verificare se sia stata lesa l’immagine dell’ente. Per il sindaco Biondi il suo collega Di Piero e l’amministratore Gerardini dovrebbero smorzare sul nascere questi focolai di rancore nei confronti del comune dell’Aquila che ha sempre rispettato gli accordi in essere con il Cogesa. Per Di Piero stupisce invece la richiesta di accesso agli atti perché, a suo giudizio, non ci sono stati contenuti diffamatori nei confronti dell’Aquila. Per il primo cittadino di Sulmona, in definitiva, gli interventi dei singoli consiglieri sono espressione del libero convincimento personale e del diritto di critica. Il confronto e la dialettica politica sono prioritari conclude Di Piero.
Con tutti i soldi che devono ancora al Cogesa, mi raccomando fategli pagare almeno l’accesso agl’atti prime di mandarli.
Comunque l’assurdita’ della situazione Cogesa meriterebbe un’analisi profonda e chiara per tutti.
Come al solito si sta’ solo aspettando l’ennesima sciagura o morti e feriti per rendere il problema interessante.
Ma con tutte le autorità politiche, amministrative, vari enti di tutti i tipi, USL, magistratura, polizia, carabinieri, ARTA ( o come si intitola quella Abruzzese ) nessuno riesce a fare o almeno cominciare un bel niente.
Nonostante i tanti misfatti certificati e agl’atti in tribunale non succede il solito niente.
L’Aquila ha ragione ad approfittare del sistema in quanto sono sponsorizzati, organizzati e tutelati.
Solo con un sistema grippato, corrotto o mafioso si ottiene una situazione così assurda e pericolosa.
Come commentato da un membro delle forze dell’ordine qualche tempo fa’, solo la mobilitazione e manifestazione popolare potrebbe aiutare a scuotere quei grulli a comando.
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