LUCIANO D’ANGELO É IL NUOVO CAPO DELLA PROCURA DEL TRIBUNALE DI SULMONA

Arriverà da Napoli e si appresta a diventare il nuovo capo della Procura di Sulmona. E’ attesa per i prossimi giorni la nomina del Pubblico ministero Luciano D’Angelo che prenderà il posto lasciato vacante da Giuseppe Bellelli, dopo il suo trasferimento nel tribunale di Pescara. La designazione è praticamente ufficiale anche se per la ratifica e l’insediamento c’è da aspettare qualche giorno. L’attività del nuovo Csm, chiamato a fare i conti con una pesante eredità, entra nel vivo: 116 uffici direttivi che sono scoperti da un anno o due. Si comincia mercoledì prossimo dalle prime quattro delle 35 nomine che si sarebbero dovute fare nel 2021. Riguardano i capi di due Procure campane, Santa Maria Capua Vetere e Nola, e delle Procure di Rovigo e Sulmona; con ogni probabilità tre dei nuovi procuratori saranno campani. Due sono le donne proposte: Maria Cristina Ribera, pm della Dda di Napoli, per la Procura di Nola e Manuela Fasolato, ora a capo dei pm di Mantova, per la Procura di Rovigo. Due uomini invece sono stati indicati per gli altri uffici: Marco Del Gaudio, sostituto alla Direzione nazionale antimafia, per l’ufficio inquirente di Santa Maria Capua Vetere e Luciano D’Angelo, sostituto procuratore a Napoli, per quello di Sulmona. Attualmente la Procura presso il tribunale di Sulmona può contare su due sostituti procuratori, Stefano Iafolla, attuale reggente, e Edoardo Mariotti, giunto a Sulmona da poco più di un anno dopo il pensionamento dello storico sostituto procuratore, Aura Scarsella.

3 thoughts on “LUCIANO D’ANGELO É IL NUOVO CAPO DELLA PROCURA DEL TRIBUNALE DI SULMONA

  • Stetev zitt e difendete il tribunale piuttosto, pseudo sulmonesi.

  • Tanto il tribunale è già fasullo e chiuderà giustamente.

    • Non è fasullo il tribunale di Sulmona ma è il sistema complessivo che deve essere riadeguato ai nuovi tempi. I tribunali italiani sono orologi che vanno indietro, non altro.Quindi quello che stanno facendo da decenni è soltanto una immensa comparsata giudiziaria di cause demenziali premeditate da accuse demenziali su eventi inventati o verosimili od irrisori, per il solo fine assistenziale di distribuzione di reddito ad un numero spropositato di addetti e di avvocati,e, specialmente gli avvocati iscritti, in questi ultimi decenni di benessere sono aumentati almeno del 300% perché le famiglie povere e di basso profilo impiegatizio possono finalmente permettersi l’investimento finanziario di far studiare i figli nelle università gratuite italiane e così con un titolo di laurea progredire nella scala sociale.Ma la povertà poi rimane e di conseguenza i tribunali si gonfiano di procedimenti farlocchi per farli fingere di lavorare.

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