LA SETTIMANA DELLO SPORT ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO MAZZINI CAPOGRASSI
L’ho saputo da voci di corridoio. Un silenzio irreale si aggirava furtivo come un ricordo fantastico piantato nel loro cervello sotto forma di sport primo vero sogno della loro vita.
L’aria era fredda e penetrante. Aderiva alla pelle come una sgradevole pellicola. E così ci rimaneva una sorta istintiva di rispetto per quella sottile linea che iniziava a fessurarsi, piena di pathos, di intensità, che si diramava nel ritmo frenetico del sorgere di nuove passioni sfrecciando nell’atmosfera in barba alla legge di gravità, alla velocità di questo tempo che scorre nel suo divenire.
Immagini così vivide, lucide, da trasformare ragazzini e ragazzine nella pratica di molteplici attività sportive come il tennis, basket, pallavolo, calcio, scacchi, pattinaggio, danza sportiva, arrampicata e karate, judo, sci fondo, il bosso, taekwondo, equitazione, scherma, pattinaggio a rotelle in una festa dello sport mobile come nella Parigi di Hemingway.
La scuola non è solo un insieme di insegnamenti, non è solo una nostra istituzione culturale, ma è soprattutto una comunità, una scuola appunto di vita. Perché è nel gioco dei ruoli, nella socialità, nella solidarietà, nella competizione dei ragazzi e delle ragazze che prende forma la coltivazione dell’animo culturale. Un bambino che legge sarà un adulto che pensa. ”Nihil volitum, nisi praecognitum”.“Nulla è voluto che non sia stato prima conosciuto” dicevano i filosofi scolastici.
La conoscenza della lingua italiana ci permette di esprimere in modo compiuto i moti, i movimenti del nostro cuore, di indagare, di scoprire i segreti del nostro animo, di padroneggiare le nostre risorse espressive per far valere le nostre opinioni ed agevolare la nostra affermazione nella società. Invero le vere battaglie si combattono in ambito culturale: diceva il grande Nelson Mandela: “studiare è il modo migliore per cambiare il mondo”.
La scuola è per vocazione laboratorio di idee e luogo di pensiero. A me piace la scuola intesa come la intendeva Don Bosco: una scuola immersa nel concreto e immersa nel sociale. Quella è la scuola da concepire. Dove si parla di mafia, si parla di educazione alla politica, a vivere, ad inserirsi nella collettività, fin da quando si è scolari, fin da quando si inizia a frequentare le scuole. E già da allora che si deve formare in noi la coscienza di cittadini. Poi c’è la Scuola dello Sport a Roma, quella fondata nel 1966 da Giulio Onesti un’accademia che si propone di formare gli uomini e le donne del domani per il progresso tecnico, scientifico e metodologico in ambito sportivo. Una grande squadra chiamata a diffondere i valori dello sport. In questa settimana sono venuti fuori i frutti migliori dello sport: la resistenza, lo spirito di squadra, la fratellanza, il dare meglio di se. Lo sport irrobustisce il fisico e divaga lo spirito. Lo sport nella sua versione più pura ed essenziale premia il merito, l’impegno, la costanza, la dedizione. Lo sport ci piace. E’ tecnico eppure comprensibile. E’ impegnativo ma ci si può anche limitare a guardarlo. Non è indispensabile, ma è utile e consolante. Diceva il grande filosofo Platone: “si scopre di più su una persona in un’ora di gioco che in un anno di conversazione. Il piacere di conoscere se stessi e di essere conosciuti nei propri limiti e nelle proprie potenzialità.
Lo sport è cultura e salute fisica ed ha una ragione tra le tante di esistere: quella di preparare alla vita uomini e donne sani. Lo sport è un tassello fondamentale per prevenire disturbi fisici, per vivere meglio il proprio corpo, per combattere l’obesità e la sedentarietà. Lo sport è la metafora della vita. E’ amicizia che dura nel tempo, città, viaggi, sfide, impegno, passione, fantasia, solidarietà, condivisione, partecipazione, priorità, uguaglianza. Non ha confini. E’ un istinto primario ed è una scuola di vita in cui si acquisiscono le regole per stare in mezzo agli altri. Personalmente mi ha dato dei valori fondamentali e mi ha fatto crescere. Mi ha insegnato il rispetto e la gratitudine. Lo sport è corale ed individuale, ed una educazione sportiva ci garantisce la possibilità di affrontare tutte le nostre esperienze con animo forte e con serenità. E’ uno strumento potentissimo non solo per la nostra salute fisica ma anche per costruire un ambiente migliore intorno a noi.
Diceva il grande Nelson Mandela:” lo sport ha il potere di cambiare il mondo e di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo. Parla ai giovani in un modo che capiscono”. Lo sport può creare speranza dove prima c’era solo disperazione. E’ più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione e permette loro di dialogare. Un buono sport non ha un premio. E’ esso stesso il premio. Cominciamo dalla fine che come in T.S. Eliot è sempre il nostro punto di partenza? Il nostro lato ludico e sportivo ci salverà anche nel 2023.
P.S. Volevo salutare la Dirigente Dott.ssa Domenica Pagano, tutti i Prof e le Prof della 3B, i Prof e le Prof della scuola Capograssi. A presto!
Cesidio Colantonio