TRESCA UN RIBELLE E UN LIBERTARIO CONTRO OGNI OPPRESSIONE E TOTALITARISMO

Carlo Tresca fu un libertario a tutto tondo, come emerge dalla sua biografia e da un percorso individuale variegato, come esponente dell’anarco-sindacalismo, sempre in opposizione a qualsiasi forma di totalitarismo, dal fascismo al comunismo sovietico, degenerato dalla Rivoluzione d’Ottobre nello stalinismo. Ed anche un acceso anticlericale. Lo ha ricordato il professore Pasquale Iuso, docente di Storia Contemporanea all’Università di Teramo, nel convegno di stasera, dedicato al volume “Carlo Tresca, ritratto di un ribelle” di Nunzio Pernicone e presentato insieme al docente teramano da Vittorio De Petris, discendente dello stesso Tresca e traduttore del volume dalla sua versione originaria in inglese, componente del Centro studi e ricerche “Tresca” e dal professore Francesco Susi, cattedratico emerito dell’Università Roma Tre. L’incontro è stato coordinato da Riccardo Verrocchi. Il sindaco Gianfranco Di Piero, portando i saluti istituzionali, ha ricordato come nel primo Statuto comunale sia stato inserito anche un riferimento a Tresca, a proposito delle radici e del patrimonio culturale della città. E l’incontro di oggi, davanti ad un pubblico numeroso raccolto nell’aula consiliare di palazzo S.Francesco, ha confermato il legame dei cittadini sulmonesi con Tresca proseguendo nella riscoperta di questa personalità, avviata con la proiezione del documentario del giornalista Angelo Figorilli.  Infine il professore Susi ha tratteggiato la vicenda biografica di Tresca, nel periodo sulmonese e poii in quello vissuto negli Stati Uniti. Tresca da sindacalista dei ferrovieri sulmonesi approdando Oltreoceano è stato sindacalista e agitatore delle lotte dei lavoratori, restando memorabili le mobilitazioni da lui promosse fino a diventare un simbolo, amato e stimato dal mondo sindacale statunitense e dagli immigrati non solo italiani. Nel 1947 venne inaugurato il piccolo monumento a Tresca, definito “socialista, esule e martire della libertà”, posto all’ingresso della villa comunale. Intervennero personalità come Ignazio Silone e Angelica Balabanoff, rivoluzionaria russa, dapprima comunista e poi aderente, in Italia, al Partito socialista democratico di Giuseppe Saragat. Ultimamente, con patrocinio del Comune e della Fondazione Carispaq, la stele nella villa comunale è stata restaurata. Altra tappa nel percorso di riscoperta e valorizzazione della figura e dell’opera di Tresca. Il ritratto opera di Marco Maiorano, donato al Centro studi e ricerche “Tresca”. Il busto nella villa comunale