LITE TRA EX FIDANZATI, QUATTRO ANNI DI RECLUSIONE ALL’UOMO CONTESO

L’hanno attesa di sera in un luogo isolato per picchiarla procurandole lesioni gravi con una prognosi di 40 giorni. Ieri Per Davide Tullio, 42 anni di Raiano è arrivato il conto dalla giustizia. Ed è stato un conto pesante: quattro anni di reclusione  interdizione dai pubblici uffici per un periodo di cinque anni, risarcimento della parte civile da liquidare in separata sede e pagamento delle spese processuali. La sua complice finita che all’epoca dei fatti era anche la sua fidanzata, Raffaella Ritrovato di 33 anni, finita anche lei sotto processo, aveva già definito la sua posizione in sede di udienza preliminare con la condanna ad 1 anno e 10 mesi di reclusione con sospensione della pena. Una storia tra ex con i fatti che risalgono al settembre del 2017 quando una semplice discussione tra i tre si trasformò in una pesante lite. Secondo le accuse raccolte dalla squadra anticrimine del commissariato di Sulmona all’epoca guidata dal vice questore aggiunto Daniele L’Erario, il 42enne avrebbe afferrato per i capelli la parte lesa (assistita nel procedimento giudiziario dall’avvocato Alessandro Scelli), colpendola con un pugno al volto. La giovane sarebbe stata inoltre immobilizzata con le ginocchia, stretta al collo dall’uomo dopo essere stata bloccata  con le braccia mentre la sua rivale in amore le tirava un pugno e la afferrava per i capelli. Un vero e proprio pestaggio secondo l’accusa, con l’aggravante che il fatto stato compiuto  da più persone, approfittando della zona isolata e dell’orario notturno. La vittima, assistita come detto dall’avvocato Alessandro Scelli, rimediò anche una malattia e una incapacità di svolgere le ordinarie occupazioni. D’altronde, sempre secondo l’accusa, non poteva nemmeno sottrarsi all’aggressione per essere stata immobilizzata. Da qui l’altra ipotesi di reato di violenza privata. Oggi la pesante condanna a quattro anni di reclusione per Davide Tullio. “Una sentenza pesante alla quale faremo sicuramente ricorso in sede di  corte d’appello”, afferma il difensore dell’imputato, l’avvocato Angelo Pace. “Una vicenda che presenta ancora molti lati da chiarire come emerso dal dibattimento, perché si è trattato solo di una lite tra donne per questioni amorose”.