DIAMO A DI PIERO QUEL CH’È DI DI PIERO
di Luigi Liberatore – Ho provato un senso di tenerezza davanti a quello foto che ritrae il sindaco di Sulmona, Gianfranco Di Piero, accanto a uno spartineve nel bel mezzo della città e nella bufera che stava avvolgendo mezza Italia. Come ho fiutato un sentimento ingeneroso di accusa nei suoi confronti da parte di alcuni cittadini, che hanno lamentato i ritardi con cui si sarebbe mosso il sistema municipale per la pulizia delle strade. Bene. Sono andato a leggere le testimonianze contro. Chi dice di aver dovuto prendere la pala per spostare un piccolo cumulo di neve addossato alla porta di casa dalle lame dello spazzaneve, chi dice di aver attraversato le strade di Sulmona alle tre di notte, lamentando la difficoltà a percorrere la via principale e di non aver perso gli appuntamenti grazie al suo fuoristrada. Bè, che c’è di strano? Chi ha pigliato la pala per liberare la porta di accesso alla sua abitazione, ha fatto ciò che tutti dovrebbero fare, e che altrove fanno; chi ha attraversato, nottetempo, la città a bordo di un fuoristrada prima ancora che uscissero i mezzi sgombraneve, deve ritenersi un fortunato. Perché tanta aggressione, allora, nei confronti del sindaco di Sulmona che avrebbe potuto limitarsi a dare disposizioni in seguito all’allerta, come ha fatto, il quale è sceso, invece, pure lui per strada a dare una mano nella direzione dei lavori? Io ricordo altre amministrazioni comunali di Sulmona andare in difficoltà, anche politica, per non aver saputo affrontare per tempo una nevicata, ma non ho memoria di così tanta aggressività pur di fronte a crisi peggiori di questa. Se vogliamo attenerci al detto: Piove, governo ladro, ci stiamo. Ma il sindaco Gianfranco Di Piero, censurabile per mille altri motivi, va assolto in questa circostanza. Anzi, gli va dato atto di aver espresso una energia, perfino fisica, tenuta finora nascosta. Sapete che penso? Che molti abitanti di Sulmona siano avvezzi più allo “struscio” che all’uso della pala…
Un giornalista dovrebbe limitarsi a raccontare la realtà dei fatti, senza togliere o sminuire, in particolare quando un lettore in risposta a questa affermazione “ le strade principali della città erano tutte percorribili e sgombrate dalla neve fin dalle primissime ore del mattino”, documenta in prima persona che questa affermazione non era corrispondente alla realtà dei fatti.
Peraltro Incontrovertibile.
Il lettore, pendolare, il treno alla stazione di Sulmona lo doveva prendere alle ore 6.19 e non alle tre di notte come riportato.
E alle 6.19, un’amministrazione “capace e competente”, le strade le doveva rendere quantomeno percorribili almeno per permettere a chi paga le tasse, e anche salate, di poter raggiungere la stazione ferroviaria.
Chiediamo troppo?
Personalmente delle passate amministrazioni comunali non mi interessa nulla, guardo al presente e al futuro… ma vedo che cambiano i suonatori ma la musica è sempre la stessa.
Questa città ha una malattia contagiosa, la lamentosi urge trovare una cura altrimenti si rischia di morire.
Adesso cominci a capire con che cittadini hai a che fare, occhi chiusi, nessuna grazia e narcisisti.
Di certo non meritano essere tutelati e rispettati come vorrebbero loro e sono subito pronti a lamentarsi di sciocchezze.
Bisognerebbe che le vecchie amministrazioni e passati politici li trattassero come sono abituati.
A proposito preparatevi che stanno complottando la caduta del Cogesa così vi copriranno di spazzatura come meritato!!!!!
Ancora a piagnucolare e farsi scudo del passato? Se la precedente amministrazione ha lasciato il posto alla vostra, forse ci si aspettava IL CAMBIAMENTO e non questo continuo rimando a quello che hanno fatto “i cattivoni” prima di noi, come se questo in qualche modo vi arrogasse il privilegio di fare uguale, se non peggio.
Reteabruzzo e onda TV in primis a giudicare il lavoro di Di Piero che in confronto ad altri sindaci si è mosso abbastanza bene per il piano neve.
Bravissimo, è ora di finirla di giustificare le proprie mancanze nascondendosi dietro le mancanze delle amministrazioni passate, non è un “alla meno peggio” che si dovrebbe ambire. Inoltre, giustificare che i mezzi spartineve ammucchino la neve davanti ai portoni e pretendere l’uso delle pale, il giornalista conosce lo stato di salute di ogni cittadino? Ne conosce forse il numero di anni? Risulta, il suo, un miserrimo quanto inutile tentativo di difendere l’indifendibile.
Tenero? Il sindaco di una città deve esprimere autorevolezza, non tenerezza, che? Voleva forse che scendessimo in strada a giocare a palle di neve col tenero?
Non è stato peggio degli altri anni, ma nemmeno meglio e lei signor giornalista dovrebbe avere l’onestà morale di, almeno tacere.