COGESA FOREVER!
di Massimo di Paolo – Parlare del Cogesa oggi non può che creare imbarazzo. Queste ultime settimane sono state caratterizzate da ogni forma di riflessione sulla partecipata. Il taglio è stato prevalentemente politico ed economico-giuridico.
I commenti che si possono reperire, dalle notizie e dalle testimonianze sulla questione Cogesa in Valle Peligna, spesso sono di incredulità, di acredine, di cinico commento, di disapprovazione e di rabbia soprattutto da parte di quella parte di cittadinanza che si è sentita, per l’ennesima volta, tradita da chi ha ricevuto il potere per decidere, attraverso un atto di fiducia e di delega, espresso con il voto elettorale.
E’ una storia lunga, capricciosa per rivoli, fatti e modalità di gestione della cosa pubblica. Per alcuni versi complessa con risvolti nascosti, non detti, non partecipati.
La questione Cogesa rappresenta la nostra “questione meridionale” con una stratificazione di collusioni che hanno usato, manipolato e gestito una azienda per un potere diffuso, a cui i diversi attori, hanno sempre aspirato per un controllo di forza elettorale.
Una delle più tristi e sporche testimonianze che la storia di Sulmona porta con sé. Nessuno crede più a nessuno. La spaccatura dei sindaci, i pareri legali, le dichiarazioni salvifiche di alcuni, le maschere donchisciottesche indossate da altri, non creano fiducia e partecipazione in una cittadinanza ormai disillusa e incredula verso le esche esposte dai vari rappresentanti politici.
Una vergogna. Di questo si tratta. I cittadini ne dovrebbero avere coscienza per future scelte. Tutti, con tempi diversi, con modalità diverse hanno partecipato. La condizione oggi vuole essere riparata delegando ad approcci tecnici, con la speranza che le “lacrime e sangue” possano non imbrattare le mani della politica che si fregia di decisioni strategiche, evolutive, determinanti, che forse dovevano e potevano essere prese da molto tempo mentre si è voluto non guardare, si è preferito abbassare gli occhi, non decidere collusivamente.
Servizi abbandonati, territorio avvelenato, strutture non adeguate, pianificazione assente, esercizi di potere al posto di esercizi amministrativi e gestionali. Questo è stato. Oggi si cerca di ricostruire la filiera, si paventano soluzioni, si decantano le ragioni e con esse si consolidano i gruppi politici, si aprono le trincee, si scende in battaglia, si mostrano i muscoli.
Spostamenti di truppe, vessilli di guerra al vento, forze schierate prima delle prossime alleanze pre-elettorali. Non occorrerà aspettare molto.
L’energia della comunità è narcotizzata, i cittadini tenuti fuori con una narcosi da eccesso di storie, ipotesi, strategie futuristiche, l’energia della comunità è tenuta fuori dalla politica. Eppure il Cogesa è ormai per sempre. Nello scenario territoriale ha soppiantato la questione ospedale, tribunale, scuole, centro storico, verde pubblico, nucleo industriale, processi migratori, lavoro strozzato, desertificazione. Cogesa Forever!
Forse un giorno potremo avere; forse un giorno riusciremo ad avere un Cogesa presente nelle Scuole per partecipare e far crescere quella Educazione Civica nei bambini e nei giovani, forse lo vedremo nella gestione dei parchi, di Viale Togliatti chiuso come percorso di play-air per anziani, giovani famiglie, bambini, forse lo avremo come sponsor per iniziative culturali ad indirizzo ecologico e di transizione, in grado di effettuare servizi “puliti” con il rispetto del centro storico e della vocazione turistica. Forse un giorno ne parleremo come una azienda portatrice di senso civico, di benessere, di economicità, di modello evoluto per erogazione di servizi, come un’agente di prossimità nei quartieri, nelle frazioni, negli spazi dedicati della città e del territorio. Un giorno forse avremo una azienda ricostituita attraverso un modello e una “immaginazione” civica, un’azienda ricca e riconoscente all’energia della comunità che, agiatamente, ha orientato la politica.
Perché aspettare perché attendere che passino lustri, ora il giocattolo rotto si deve aggiustare altrimenti sarà di nuovo caos. Eppoi saranno mica insostituibili.
Il potere logora chi non c’è l’ha.
Finora hanno avuto il controllo di tutto e di tutti, hanno fatto e disfatto e ci si aspetta che cedino l’osso così facilmente?
È stato scritto chiaramente nell’articolo… senza voti che faranno più, chi saranno più questi ora sconosciuti?
Elettori illusi e disillusi, non facciamoci fregare ancora, costoro non cambieranno mai.
Forse un giorno si potranno sapere i nomi dei colpevoli di questo scempio e forse sapere perché non è stato mai fatto niente fino ad adesso !
Di casi esplosi clamorosamente ce ne sono stati tanti ma questo era evitabile come Rigopiano e Bussi.
Ma tanto sono solo un cittadino e noi non ci meritiamo giustizia e tutela come gli amministratori e operatori di scempi.