PALAZZO SAN FRANCESCO: CALMA PIATTA

di Massimo di Paolo – Tante notizie di cronaca in queste ultime settimane hanno caratterizzato le testate peligne. Fatti e argomentazioni sostanzialmente di colore, tranne rare eccezioni. Sul Tribunale si aspettano buone nuove, sulla Città della Cultura ancora di più, sul Cogesa si è andata definendo la nostra “questione meridionale” su cui Camilleri avrebbe tessuto un bel racconto di intrighi, rimandi e consuetudini mafiose. 

Un cadavere è stato trovato ma se ne parla a bassa voce senza grande coinvolgimento nelle piazze e nei vicoli di città. Le testate, anche quelle rampanti, tacciono. Il morto è ingombrante e dopo tanto tempo non emana odore di viole. 

Il “dibattito politico” sarà tumulato senza rumore, senza esequie vistose, in silenzio così come se ne è andato. 

Alla chetichella, in un cantuccio di Palazzo San Francesco, si è spento senza creare disturbo alcuno ormai stanco e privo di idee. Non valeva più la pena di restare, qualcuno ha detto, aveva già dato e i tempi sono cambiati. Sono cambiati i tempi delle grandi visioni, dove si prefigurava una sorta di grande cambiamento con processi rivoluzionari di confronto, di contaminazione di idee, di sviluppo culturale, economico e soprattutto, con progetti di grande respiro. Il Palazzo un’agorà per politica alta, di fermento, dove l’aria di sinistra nobile e radical chic, avrebbe imbiancato gli ingressi. Dove gli ultimi avrebbero trovato posti di prima fila, dove la questione degli “occupabili” sarebbe stata di casa, dove l’ascolto, il contatto, lo scambio, le assemblee sarebbero state le stelle polari del “dibattito” con e per il cittadino. E invece la politica con il dibattito pubblico, suo gregario, sembra ormai spenta.

Qualcuno l’aveva notato ma non ha ritenuto utile ormai dare l’allarme. Gli operatori del Soccorso Politico erano ormai demotivati e già da molto avevano tolto le tende. Per gli esperti era una morte annunciata.  Le condizioni erano diventate ormai troppo gravi. Le minoranze in ordine sparso con consiglieri pronti a donarsi alla “causa”. Le lotte per il posizionamento in Consiglio Comunale avevano ormai sfiancato i concorrenti tanto da fare pace e patta. Gli allora candidati sindaci, nemici acerrimi e portatori di conti sospesi, garanti di confronti e di politica virulenta, a favore di una new town futuristica, si mandano ormai mazzi di fiori gialli e blu, tanto mescolati da far percepire un verde muschio non proprio piacevole, espressione di un tacito ed esplicito accordo per le nuove regionali.

L’assalto alla diligenza dei “poltronifici” è risultata più difficile e complessa, pertanto è stata relegata a cosa per addetti ai lavori, intanto i membri dei Comitati in zona Marane trattengono il respiro come provetti apneisti. Il piano personale per avere efficienza e trasparenza, ha trovato qualche attrito con le dirigenze che vanno e vengono e con assegnazione di delicati incarichi per via diretta con colloqui “motivazionali”. 

Il “Dibattito Politico” non respira più è andato, sembra, per consunzione. La Cultura è stata affidata tutta, senza un confronto e senza un dubbio, la questione giovanile pure, con la regolamentazione del rumore almeno sulla carta, il cartellone di Natale affidato ai bambini che hanno portato colore passione e impegno, i musei, aperti per ascoltare musica di qualità, hanno potuto mostrare lo stato d’uso e le condizioni di arredo e di organizzazione delle sale. L’ospedale? Non so, si sono perse le tracce!

Il mandato elettorale potrebbe andare fino alla sua naturale conclusione nel silenzio, ricco di cotillon ma senza sostanza, almeno allo stato attuale, senza veri cambiamenti in una sorta di “consolo” protratto. 

I rapporti di forza in Consiglio comunale, gli interessi politici, e il posizionamento del primo partito sono da studiare senza fare baccano, ma qualcosa è cambiato. A tal proposito, tra poco più di un mese, il PD cittadino, che ha fondato e retto le alleanze per l’ultimo atto politico di città, parteciperà alla “ricostituente” nazionale. E’ una buona occasione per la città, per la Regione Abruzzo, è buona cosa per tutti. A oggi, ogni fremito sembra sospeso, ma si vanno richiamando i pretoriani, le coorti si vanno ricomponendo. Tutti dovremo essere consapevoli dell’impegno e dell’importanza dell’occasione. Che sia opportunità di rinascita con nuove idee, nuove impostazioni e nuovo metodo. Che rinascano visioni realizzabili, riaperture al confronto, all’ingresso di forze nuove, senza pregiudiziali sulle questioni di sinistra che chiedono coraggio e riscatto.

4 thoughts on “PALAZZO SAN FRANCESCO: CALMA PIATTA

  • bene,tutte chiacchiere per dare a credere,il poltronificio e’ da fireblaster,punto,il signore cosa propone? Quali sono le idee,progetti,piani,programmi? Chi, cosa, quando, dove, perché ? Naturalmente creazioni/proponimenti cantierabili,concrete,realizzabili, e non fantasie ,magiche illusioni,chiacchiere appunto,e basta,o no?

    • … Musichiere… sempre dal pensiero conciso, diretto, chiaro…

  • Magari il sentiero della libertà potrà avere più ampio respiro.

    • Ma se tutto questo vi sembra normale che Dio vi e ci aiuti !!!!
      Le amministrazioni legali e al potere non possono operare o gestire, nessuno è responsabile e nessuno tutela i cittadini o l’ambiente.
      Cosa possiamo aspettarci di peggio ???? I politici e partiti sono finiti o svenduti e nessuno osa chiamare le istituzioni e farle lavorare come dovrebbero!!!!
      Persino i giornalisti non si informano e non propagano nomi e scempi dei presenti e passati amministratori inutili e pagati troppo.
      E non entriamo nella faccenda della centrale di spinta Snam che tutti gli enti e sapienti dichiarano inutile e in ritardo !!!!
      Mi raccomando continuate così che magari potrebbero tornare i vecchi amministratori responsabili per il presente disastro Cogesa.

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