CITTADELLA SANITARIA, RUBEO CHIEDE MAXI RISARCIMENTO DI 300 MILA EURO AL COMUNE
Non avrebbero eseguito le dovute verifiche sui permessi a costruire, tanto che un appezzamento di terreno sul quale doveva sorgere una palazzina sanitaria avrebbe perso i necessari requisiti. Motivo cha ha spinto l’imprenditore marsicano, Antonio Rubeo, a portare il Comune di Sulmona, davanti al Tribunale Civile, chiedendo un maxi risarcimento da 300 mila euro. Oggetto del contendere ĆØ lāautorizzazione a costruire relativa al progetto in variante al planovolumetrico giĆ approvato, necessaria per lāedificazione di una quarta palazzina nellāarea vicino lāospedale dove giĆ sono state realizzate due palazzine ĆØ una casa funeraria. L’imprenditore ha avanzato una serie di rivendicazioni urbanistiche per il lotto ricadente nella cosiddetta “cittadella sanitaria” dove giĆ sorge il distretto sanitario. Con le sue societĆ Rubeo era proprietario della maggior parte dei terreni ricompresi nel lotto in questione. LƬ ha venduti a terzi ed ora lamenta che l’area ha perso la capacitĆ edificatoria prescritta dalla legge perchĆ© nel costruire le altre palazzine gli avrebbero āerosoā terreno edificabile con il mancato controllo del Comune. Ma da Palazzo San Francesco non sono dāaccordo tantāĆØ che con una delibera di giunta si sono opposti allāiniziativa giudiziaria di Rubeo dando mandato allāufficio legale del Comune di resistere in giudizio. Hanno firmato la delibera tutti i membri dellāesecutivo tranne lāassessore alla Cultura Rosanna Tuteri ĆØ il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Franco Casciani, direttore dei lavori di un progetto collegato al ricorso di Rubeo. Incarico dal quale Casciani si era dimesso subito dopo aver accettato di entrare in giunta al fianco del sindaco Gianfranco Di Piero.