ANCORA A PROPOSITO DI COVID

di Gianvincenzo D’Andrea – Qualche giorno fa incontrando fuori di un bar ( in quel momento affollato) un conoscente che stava entrando senza mascherina e (  sapendo della sua condizione di malato cardiopatico ) l’ho invitato ad indossarla, nel suo interesse. Mi ha risposto che ormai il Coronavirus non è  più pericoloso e che anche se contagiato non avrebbe avuto nient’altro che un raffreddore. Ho obiettato che ciò  che pensava non era affatto vero e che per le sue condizioni di salute stava correndo non pochi rischi, ma vedendo che anche di fronte al mio invito ad un comportamento di maggiore prudenza restava irremovibile nelle sue convinzioni sbagliate l’ho salutato augurandogli buona fortuna.

Come ho già detto in mio precedente intervento si è ormai  diffusa la convinzione ( purtroppo) che attualmente il contagio da Sars CoV2  sia cosa banale , ma le cose non stanno così come fanno chiaramente capire i dati dell’Istituto Superiore di Sanità.
Risulta,infatti, che attualmente sono ricoverati  in ospedale, con sintomi di diversa gravità,circa 6500 persone delle quali 200 in terapia intensiva ed oltre 400 mila sono in isolamento domiciliare. Non sono di certo i numeri delle passate ondate pandemiche, ma va da sé  che sono destinati ad aumentare se mettiamo da parte la necessaria prudenza ed i noti comportamenti di prevenzione del contagio. E come tutti dovrebbero sapere indossare una mascherina FFP2  negli ambienti chiusi e nelle situazioni a rischio aiuta tantissimo a prevenire l’infezione, sopratutto ora che le varianti in circolazione sono molto contagiose.
È importante, inoltre, che tutti continuino ad attuare diligentemente il piano vaccinale effettuando la quarta dose ( effettuata soltanto dal 24% delle categorie maggiormente interessate quali over 60 ed operatori sanitari). La protezione data dalla quarta dose negli over 80 rispetto ai non vaccinati è indiscutibile. In questa classe di età  il tasso di mortalità fra coloro che non hanno ricevuto la quarta dose è 10 volte superiore  rispetto a quanti l’hanno ricevuto. Inoltre la quarta dose entro 120 giorni ha un tasso di protezione contro la malattia grave del 92% e questo è un dato strepitoso.
Per ultimo credo che vada conosciuto ( e riflettuto) quanto riportato in un articolo pubblicato recentemente sulla prestigiosa rivista scientifica Nature. È stato preso in esame un campione di quasi 500 mila persone ed sono stati valutati il numero e la gravità dei sintomi presenti in coloro che contraevano l’infezione COVID. Un dato fra quelli riportati  suscita particolare preoccupazione : la gravità dei sintomi aumenta con il numero delle reinfezioni. Dal che si deduce che è opportuno fare ancora molta attenzione per evitare il contagio, altro  illudersi che la pandemia è  finita e si può fare festa!