
“‘MMA JE DICENE?”, ECCO I SOPRANNOMI SULMONESI
Curiosità e sorriso sono le primissime reazioni che suscita il piccolo ma sostanzioso volume “‘Mma je dicene?” (Come gli dicono?) dedicato ai soprannomi che da tempi remoti connotano persone e soprattutto intere famiglie o come si dice dalle nostre parti “razze” della città. “Mma je dicene?” è la classica domanda posta da chi voglia indicare persone o famiglie per nomignoli. Il divertente elenco dei soprannomi, a riscoprire anche un patrimonio culturale di una città ormai quasi scomparsa, è stato dato alle stampe da un anonimo cultore della storia locale, che vuole conservare massimo riserbo sulla sua identità e per “completare l’opera” ha deciso di firmare il volume con un nome che in altri tempi avrebbe provocato imbarazzo e riprovazione: Liberata Marchitto. Un nome che evoca infatti donne licenziose, di facili costumi. Nella breve premessa all’elenco l’autore ricostruisce l’origine generale dei soprannomi, legati spesso a caratteri particolari di una persona o della sua famiglia, alle attività svolte, ai difetti fisici…Etichette talvolta destinate a diventare fardelli o stigma sociale ma che restano almeno tra gli anziani il modo più frequente e sbrigativo per indicare una persona o la sua ascendenza familiare. Magari quella stessa persona, con il suo nome e cognome è sconosciuta ma può bastare citarne il soprannome e la sua identità è svelata. E’ così per i Ciampechille, i Sburzitte, i Sciacquatielle, i Spagarielle, la Patana, Assuntone e tanti tanti altri.
Forse la frase più appropriata per il titolo sarebbe stata “Mma j’anne recacciate”
bisogna vedere a chi li ha copiati ??
A mio parere entrambe le formule esposte sono corrette e vanno unicamente contestualizzate alla discussione in corso.