FINTO MATRIMONIO IN COMUNE, TUTTI ASSOLTI SPOSI E TESTIMONI
Si erano inventati un finto matrimonio al fine di ottenere la cittadinanza italiana ad un extracomunitario clandestino. Lei di Sulmona lui originario della Tunisia si dovevano sposare nel Comune di Sulmona con tanto di testimoni che erano al corrente dellāimbroglio. A far saltare tutto la polizia che ĆØ arrivata giusto in tempo per evitare che si celebra se il matrimonio. Ieri, i quattro protagonisti della storia Camila Trombetta, la sposa, Rochdi Silhame lo sposo, e i due testimoni Filippo De Felice e Alex Gatta, sono stati tutti assolti perchĆ© il fatto non sussiste.
I fatti si sono verificati nel maggio del 2016. I finti sposi si erano recati a Palazzo San Francesco per le prime promesse. Lāalgerino avrebbe ottenuto la cittadinanza italiana mentre la giovane sulmonese un rimborso in denaro. Insomma un finto matrimonio perchĆ© dopo il fatidico sƬ, ognuno sarebbe andato per la sua strada. Per entrambi lāaccusa era di aver organizzato un matrimonio simulato āper favorire la permanenza dellāalgerino sul territorio dello Stato, in violazione delle norme e le disposizioni concernenti la disciplina dellāimmigrazioneā. Con gli sposi sono finiti sotto processo Filippo De Felice 58 enne di Pescara, e Alex Gatta che dovevano attestare con la loro presenza la celebrazione del matrimonio. A smascherare i protagonisti, come detto, ĆØ stata la Polizia attraverso lāattivitĆ dāindagine curata dalla Squadra Anticrimine comandata allāepoca dal sostituto commissario Daniele LāErario e dal personale dellāufficio immigrazione del Commissariato Ps di Sulmona, intervenuti su segnalazione della funzionaria dellāufficio anagrafe che aveva percepito qualcosa di strano. Ma alla fine del processo il giudice Francesca Pinacchio, ha ritenuto che le prove raccolte dalla pubblica accusa non sono state sufficienti a dimostrare che il reato ĆØ stato commesso a dolo specifico con il fine di trarne un ingiusto profitto. Non ĆØ stato pienamente provato questo fine , nonostante lo stato di necessitĆ della giovane donna (difesa nel procedimento dallāavvocato Serafino Speranza), la quale senza un soldo e con una situazione familiare precaria, avrebbe accettato di recitare la parte della sposa, iniziativa dalla quale perĆ², seppur in extremis, si ĆØ tirata indietro tanto da non consentire lo svolgimento del matrimonio. Il giudice ha quindi mandato assolti i quattro imputati.