ALICE CANTA BATTIATO E INCANTA IL CANIGLIA (Video)

di Claudio Lattanzio – Un’esperienza mistica, una sorta di introspezione dell’anima, un viaggio nel cosmo, nelle creature celesti e oltre; questo e altro ancora è stato il concerto che Alice ha regalato, ieri sera, a Sulmona e ai sulmonesi. Anche se in platea e sui palchetti dello stupendo teatro Maria Caniglia, c’erano principalmente persone arrivate da fuori città e anche da fuori regione per ascoltare una cantante che lo stesso Battiato aveva definito, la miglior interprete delle sue canzoni. Un’esibizione di alto livello con un pubblico numeroso e composto che ha seguito quasi in religioso silenzio tutti i brani in scaletta proposti dalla cantante i cui successi musicali sono legati, come il filo d’Arianna, all’artista siciliano scomparso il 18 maggio dello scorso anno. Ma lo spirito di Franco Battiato è presente e aleggia sul palco, accanto alla sua musa che diventa la sua medium in un racconto di poche parole e tanta musica, specchio del transito terrestre di uno dei musicisti più introversi, mistici e spirituali della canzone d’autore. È con delicatezza e grazia che Alice interpreta i brani del suo maestro e quelli che il suo maestro ha scritto per lei come  “Il vento caldo dell’estate”, ”i treni di Tozeur”, Chan-son égocentrique”, “Per Elisa”, che all’inizio degli Anni ’80 fecero di Alice, una popstar d’alta classifica. Accompagnata dal maestro Carlo Guaitoli prende per mano il pubblico e lo conduce in un viaggio sorprendente verso mondi inesplorati,  come avrebbe detto Battiato: “Gli uccelli”, “Summer on a solitary beach”, “la Cura” “Ti vengo a cercare”, “Un’altra vita”, e tanti altri ancora. Quindi un passaggio significativo sul valore aggiunto che rappresentava il concerto di ieri sera il cui incasso, naturalmente tolte le spese e il costo dello spettacolo, saranno devoluti grazie all’iniziativa dell’Associazione Nomadi Fans club di Vincenzo Bisestile, all’acquisto di un ecografo di ultima generazione per il reparto di maternità dell’ospedale di Sulmona. Poi la chiusura accompagnata dal coro e dagli applausi del pubblico, tutti in piedi a battere le mani sulle note di “Per Elisa” e “L’era del cinghiale bianco”. Se questo era l’inizio della prossima stagione artistica e concertistica in città, possiamo dire che non ci poteva essere inizio migliore.
Un concerto da ricordare