SULMONA, ORGANIZZANO FINTO MATRIMONIO IN COMUNE MA FINISCONO SOTTO PROCESSO

Ha messo su un finto matrimonio con una donna di Sulmona, pur di avere la cittadinanza italiana. Protagonista dell’incredibile vicenda un algerino irregolare che per restare in Italia ha pensato bene di rivolgersi a due faccendieri di Pescara che in poco tempo gli hanno organizzato un matrimonio con una 34enne del posto offrendole dei soldi in cambio del fatidico si. Poi una volta sposati, ognuno per la sua strada. A far saltare il piano organizzato fin nei minimi particolari, è stata l’allora squadra anticrimine del commissariato di Sulmona coordinata dal vice commissario  Daniele L’Erario che si è presentata in Comune nel giorno fissato per le prime promesse, facendo saltare tutto.

Finito matrimonio a Sulmona, un momento dell’udienza

Lo riporta oggi il quotidiano Il Centro in un articolo di Claudio Lattanzio. Sotto processo sono finite cinque persone: lo sposo, Abdelkerim Guerroum 36enne algerino tuttora irreperibile, la sposa Camilla Trombetta 35enne di Sulmona, Alex Gatta 34enne di Pescara, Filippo De Felice 60 anni di Pescara e Sihame Rochdi originario di Casablanca Marocco, ma residente anche lui a Pescara, tutti con l’accusa di aver organizzato un matrimonio simulato “per favorire la permanenza (dell’algerino) sul territorio dello Stato, in violazione delle norme e le disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione”. Ieri mattina è stata ascoltata la sulmonese che doveva sposare l’algerino. Davanti al giudice Francesca Pinacchio, la donna ha raccontato l’intera vicenda che l’ha vista protagonista, confermando di essersi prestata al finto matrimonio solo perché si trovava in precarie condizioni economiche. “Si tratta di una vicenda delicata frutto della situazione in cui vengono a trovarsi molti giovani che versano in condizioni economiche critiche”, spiega il difensore della donna, l’avvocato Serafino Speranza, “La mia assistita ha accettato la proposta irrituale e illegale, proprio perché si trovava in stato evidente di necessità. Cosa che è emersa chiaramente nell’udienza di oggi, e che sono certo di poter dimostrare nel corso della discussione che si terrà tra due settimane”.

I fatti si sono verificati nel maggio del 2016. I finti sposi vestiti di tutto punto, si sono recati a Palazzo San Francesco per le prime promesse, accompagnati dai due testimoni. Dopo aver firmato le prime promesse, l’algerino avrebbe ottenuto la cittadinanza italiana mentre la giovane sulmonese un bel gruzzolo  in denaro. Ma prima del fatidico si è arrivata la polizia. Nei momenti concitati conseguenti all’arrivo dei poliziotti lo sposo è riuscito ad allontanarsi facendo perdere le sue tracce tanto che da quel giorno si è reso irreperibile. Tutti i protagonisti sono stati denunciati e per loro è iniziato il processo che si concluderà il prossimo 13 ottobre quando iol giudice pronuncerà la sentenza.