di Angiola Emilia Verna –Ā Domenica pomeriggio di sole con temperatura più alta della media stagionale, i soliti tavolini di plastica bianca e le chiacchiere degli anziani seduti all’ombra degli alberi del cortile.
La scena che descrivo è identica a quella che per anni ho sbirciato dalla finestra della mia camera, eppure è iniziato esattamente così un esperimento sociale ben riuscito.
Il 2 ottobre il circolo dei pensionati Antonio Verna di via Marconi, a Popoli, ha organizzato il primo torneo intergenerazionale di bocce.
Vista da fuori probabilmente ĆØ una cosa piccola piccola ma per chi c’era, garantisco io, ĆØ stata un’occasione di incontro partecipata e spontanea come, forse, non ne avevo mai viste.
Il segreto di questo pomeriggio di condivisione sta tutto nella semplicitĆ con cui la nuova gestione, e il neo-presidente del circolo, il signor Dante Cerasa, hanno lasciato che si svolgessero le cose.
Nella bacheca esterna un piccolo cartello scritto a mano annunciava giĆ dai giorni scorsi l’evento: “Domenica 2 ottobre, Torneo di coppia a bocce: Giovani Vs Over. Per info: chiedere dentro”.
Nulla di più. Nessuna locandina accattivante, nessuna condivisione sui social, neppure l’orario in cui si sarebbe svolto lāevento. IL CARTELLO AL CENTRO PENSIONATI POPOLI
Non cāĆØ un discorso iniziale, un saluto di una qualche autoritĆ , cosƬ come poi, sia chiaro, non ci saranno premiazioni di sorta. I soci del circolo sono impegnati nelle loro attivitĆ di sempre.
Eppure alle 15.30, oltre ai pensionati che trascorrono qui le ore del loro tempo libero, inizia ad arrivare un nutrito numero di “giovani”, quasi tutti soci dellāOfficina del Vento che conserva la sua sede legale proprio nel circolo ricreativo di via Marconi nonostante da qualche anno svolga la sua attivitĆ in alcuni locali parrocchiali. CENTRO ANZIANI POPOLI
Dimostrazione che le cose possono funzionare, e meglio, se non le vestiamo da āevento dellāannoā.
Per un tempo sospeso il campo da bocce fa da spartiacque tra i due gruppi: da un lato i ragazzi, davvero presi dall’insolita esperienza, dall’altro i padroni di casa che con grande cortesia lasciano agli ospiti la possibilitĆ di “scaldarsi” ed intanto segretamente li studiano con sguardi sornioni.
Lo stupore più grande è dato dallo scoprire che le coppie di giovani hanno tutte una ragazza.
Di donne qui, purtroppo, se ne vedono poche e nessuna di quelle poche ha probabilmente mai messo piede sulla sabbia del campo da bocce. Eppure, superata la meraviglia iniziale, nessuno ha niente da obiettare.
Dopo pochi minuti la situazione ĆØ chiara ad entrambi gli schieramenti: i giovani non hanno mai giocato a bocce, nessuno conosce le regole.
L’aria si fa più leggera e un manipolo di soci del circolo si mette a disposizione per insegnare almeno i rudimenti.
Poi, senza un tempo previsto o una regolamento ufficiale, inizia la sfida a coppie.
A Liliana, che da qualche mese gestisce con determinazione il circolo, sono sufficienti alcuni fogli ed una biro per formare il tabellone degli incontri e, allāimprovviso, tutto prende forma: due coppie di giovani si alternano a due coppie di āoverā mentre il pubblico commenta, regala suggerimenti e tattiche, e offre bicchieri di birra.
Non cāĆØ bisogno che io racconti lāepilogo: nessuno aveva avuto non dico la presunzione ma lāardire di pensare che potesse finire diversamente da come ĆØ stato.
Vittoria schiacciante degli āanzianiā che sportivamente non hanno mai fatto pesare la loro superioritĆ di gioco.
Quello che invece ĆØ risultato inaspettato ĆØ stato lāinvito finale, quel ātornate unāaltra domenica, noi siamo sempre quiā sussurrato con lāimbarazzo di chi non ĆØ abituato ad avere ospiti in casa e a trovarli āgraditiā.